Contro un centrocampo di qualità, ha brillato la qualità. Sotto i riflettori di San Siro, la tecnica di José Sosa ha incantato i tifosi rossoneri, tributari di una doverosa standing ovation al momento dalla sostituzione. Dopo mesi difficili e di fischi al minimo inciampo, l’argentino si sta lentamente prendendo l’apprezzamento della platea del Meazza, dopo aver convinto Montella nelle gerarchie. Due gare non fanno ancora una certezza, ma le sensazioni lasciate dopo la prova di ieri sera fortificano un concetto: habemus regista, ma diciamolo sottovoce.
In attesa di ulteriori banchi di prova, José è uscito a testa alta e tra gli applausi contro Lazio e Fiorentina, non proprio le ultime due squadre in classifica. Negli scontri diretti in vista Europa League, il Diavolo ha trovato un volante di tutto rispetto, capace di mettere sul terreno di gioco le zampate decisive. Lo dicono i fatti. I 4 punti incamerati contro biancocelesti e gigliati passano anche dai suoi piedi. Due degli ultimi tre gol segnati dai Montella’s hanno come ideatore iniziale il nativo di Carcaraña. Dopo l’assist per Suso all’Olimpico, l’ex Napoli e Bayern si è ripetuto, disegnando una traiettoria perfetta per la testa di Kucka.
Nonostante una mediana avversaria di livello (Borja Valero, Vecino, Badelj ecc.), l’albiceleste ha confermato di star bene su tutti i campi, dal punto di vista fisico a quello mentale. Motore al massimo dei giri nella prima metà ma senza mai perdere la bussola, ha saputo disimpegnarsi in maniera ottima in entrambe le fasi: limitare il fraseggio Viola per poi inventare calcio per il tridente offensivo. Un pallone giocato di prima per l’accorrente Abate cantava e ballava, peccato per la scarsa precisione del terzino al momento del cross: l’azione avrebbe meritato certamente di più. Si può dire senza timore di smentita, ora è realmente al centro del progetto centrocampo. Un perno, un metronomo capace di cambi campo precisi, sventagliate di 50 metri per Deulofeu e Suso. Giustamente apprezzate dai tifosi rossoneri. Ci ha messo qualità, quantità e personalità, regalando il sorriso al proprio tecnico, estimatore massimo dell’argentino fin dai tempi estivi. Un’interpretazione da oscar nel ruolo da regista. Un faro contro la Fiorentina, in lieve calo nel secondo tempo. Osservare Sosa per continuare a crescere, ora Locatelli studia il compagno per guadagnarsi la maglia da titolare.