Per fotografare nel migliore dei modi il momento del Milan, basta osservare l’urlo che Juraj Kucka ha esploso dopo aver realizzato la rete del momentaneo vantaggio contro la Fiorentina. Quella rabbia è frutto delle tante critiche piovute addosso al centrocampista slovacco dopo l’espulsione contro il Bologna, rimediata nel giro di sei minuti. Andando a ritroso nel tempo, il suo arrivo a Milano fu accolto con scetticismo dall’ambiente rossonero e dalla stampa: Kuco è arrivato al Milan dal Genoa nel 2015 per 3 milioni di euro. In molti, scrive La Gazzetta dello Sport, hanno etichettato l’operazione come il solito scambio tra Milan e Genoa, uno dei tanti che in questi anni hanno visto protagoniste le due società. Lo slovacco ha risposto sul campo, diventando titolare inamovibile per Mihajlovic, per Brocchi e per Montella, uno che ha sempre preferito la qualità sulla mediana piuttosto che la corsa e l’aggressività.
A confermare l’importanza di Kucka nello scacchiere tattico rossonero ci sono i numeri della stagione dello slovacco: il numero 33 rossonero è il secondo centrocampista nella classifica dei minuti giocati (1478 al momento) dietro a Bonaventura. Kucka riesce ad essere incisivo anche in fase realizzativa: ha già eguagliato il suo record personale di gol in campionato (è a quota 3, dopo Bonaventura a 5 è il miglior centrocampista in zona gol) mentre i gol totali in stagione sono 4 (come Lapadula).
La qualità del giocatore è confermata da un altro record: è tra i pochi centrocampisti della Serie A ad aver fatto gol con tutto il repertorio. Kucka ha marcato di destro contro Reina, di sinistro contro Sorrentino e di testa contro Tatarusanu. Come lui solo Perisic, Pellegrini, Hamsik. Kuco in campo fa valere la sua fisicità mentre fuori parla da leader: si è espresso sui social dopo la sconfitta contro l’Udinese, nel momento più difficile dell’ultimo periodo, richiamando compattezza e attaccamento alla maglia, come un vero guerriero.