Cuore e attributi, il Milan lotta, ma ora servono i punti

Cuore, grinta, orgoglio e attributi. Se dovessimo riassumere questi primi sei mesi di stagione rossonera, non potremmo farlo meglio. Elencare questi aggettivi ed attribuire questi pregi al Milan di Vincenzo Montella, dà la perfetta idea di quelle che sono state le caratteristiche migliori della prima parte di stagione rossonera. Tante gare cominciate male e poi riportate sulla retta via, molti risultati agguantati o conquistati nel finale, la voglia di lottare sempre fino all’ultimo minuto. Il fantastico gol in slalom realizzato contro la Lazio dal fenomenale Suso è la perfetta sintesi dello spirito di questo Milan. Quattro degli ultimi otto gol realizzati dal Diavolo in campionato sono stati realizzati negli ultimi minuti di gara ed hanno fruttato tre vittorie (Crotone, Cagliari e Bologna) ed un pareggio (Lazio).

Anche contro Sampdoria ed Udinese la squadra ci è andata vicino, ma non è riuscita a recuperare il risultato solo per sfortuna. Una dimostrazione di orgoglio, di personalità e di carattere che spesso è mancata nel Milan delle ultime stagioni e che questo Diavolo, invece, sta dando in continuazione. Una squadra che non muore mai, che lotta fino alla fine, che non getta la spugna fino al fischio finale.Numeri importanti, che fanno del Milan una squadra viva. Che in questa stagione, nonostante le espulsioni, l’assenza di un vero leader in mezzo al campo, gli infortuni e le difficoltà in zona gol dei suoi attaccanti (Bacca, Lapadula e fino a gennaio anche Niang e Luiz Adriano) ha cercato di produrre gioco, di fare calcio.

Una squadra che, dopo anni bui a caccia di se stessa, ha una sua identità, modellata dal credo calcistico di Montella. Che sta facendo gli straordinari per non far perdere il treno Europa, nonostante, dopo 24 giornate, abbia un solo punto in più di quello di Mihajlovic. Al momento, infatti, nonostante tutti questi attestati di stima, il Milan sarebbe fuori dall’Europa e si potrebbe parlare ancora dell’ennesima stagione fallimentare. L’Europa, anche se quella meno nobile, da conquistare resta l’unico obiettivo rimasto. Lontano solo 4 punti, per la quale le concorrenti sono agguerrite. Inter, Atalanta, Lazio e Fiorentina, prossima avversaria a San Siro. Un test da superare a piedi voti, una sfida da vincere. Il Milan nel 2017 l’ha fatto solo 2 volte in 8 partite, contro Cagliari e Bologna. Troppo poco per centrare l’obiettivo.

Senza Bonaventura, con gli attaccanti che faticano, gli infortuni in serie e Locatelli che sta pagando dazio inesperienza e ruolo delicatissimo, il tecnico rossonero deve riuscire ad inventarsi qualcosa per tornare a marciare ad un ritmo quantomeno vicino a quello dell’andata. L’esperimento Deulofeu ‘falso nueve’ con Ocampos titolare a sinistra non è da buttare e potrebbe essere ripresentato. Vangioni non sembra essere quel terzino così’ scarso che tutti pensavano fosse. Sosa davanti la difesa sta acquisendo sempre maggior sicurezza e a Roma ha cambiato la partita. Tutti punti da cui Montella potrebbe ripartire, senza dimenticare che gli unici imprescindibili ed insostituibili, Suso e Donnarumma, devono continuare a fare i fenomeni e restano il vero valore aggiunto di una squadra che non può fare a meno di loro.

(Foto in evidenza: AcMilan.com)

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