Ha già totalizzato 59 presenze in Serie A; è titolare inamovibile nella sua squadra del cuore, quella per cui ha sempre sognato di giocare; è stato designato da tutti come l’erede naturale di Buffon, di cui è già la riserva in Nazionale (in cui ha già esordito), ha gli occhi di tutte le migliori squadre europee puntati addosso e molti parlano già di lui come un fenomeno che diventerà uno dei miglior portieri di tutti i tempi. Eccezionale, incredibile, ogni aggettivo si spreca, ma la cosa che fa ancora più impressione in tutto ciò, è che stiamo parlando di un ragazzino che soltanto oggi ha compiuto diciotto anni. Finalmente, direbbe qualcuno. Finalmente, lo starà pensando forse anche lui che da domani potrà a tutti gli effetti prendere la patente e raggiungere da solo i campi di allenamento a Milanello.
Gianluigi Donnarumma non è un diciottenne come tutti gli altri, lui è già grande, è già una star, è già conosciuto e idolatrato da ragazzini solo qualche anno più piccoli di lui. A differenza di tanti altri ragazzi della sua età, però, il suo essere star deriva solo e soltanto da quello che fa vedere dentro al rettangolo di gioco, alle sue parate, al suo straordinario modo di volare tra i pali della porta rossonera. Fuori dal campo, infatti, Gigio è uno normalissimo. Non ha vizi, non ha tatuaggi, non fa parlare di sé per flirt amorosi e prime pagine di giornali di gossip, non si veste in maniera eccessiva o sgargiante e vive in convitto in una stanza singola. Ama il calcio, la playstation, i suoi genitori e la sua fidanzata Alessia. Solo una cosa lo distingue da tutti gli altri: è un ’99 ed è già un fenomeno. Nessuno alla sua età è così forte e le parole del suo allenatore Vincenzo Montella nei suoi riguardi semplificano alla perfezione quello che vi abbiamo detto fin qui: “Gigio è il giovane più forte che abbia mai visto”.
Da oggi, però, questo giovane diventa maggiorenne e si affaccia al Mondo degli adulti. Ha già dimostrato, esordendo a 16 anni in uno dei Milan peggiori della storia recente, di saper resistere alle pressioni, alle voci insistenti sul suo conto, al mercato e ad ogni elemento che potesse distoglierlo dal campo. A volte sbaglia interventi, parate, uscite, com’è normale che sia, ma il margine d’errore che ha, alla sua età è tremendamente basso e nel Milan, in questo Milan è già determinante. Da oggi molti avvoltoi che si occupano di mercato potranno parlare ancora di più di rinnovo, squadre con disponibilità finanziarie illimitate che lo corteggiano, del suo procuratore Mino Raiola e delle sue dichiarazioni sempre fuori le righe. Parlano, hanno parlato e parleranno, ma lui non sembra essere scalfito da nulla, solo una cosa cambierà: da oggi potrà firmare e decidere da solo cosa sarà meglio per il suo futuro.
Lui ama il Milan e ha sempre dichiarato di trovarsi già nella squadra dei suoi sogni, ma è ovvio che con un procuratore così e con un talento fuori dal normale, l’obiettivo, se non da subito ma almeno tra qualche anno, sarà quello di vincere e di giocare regolarmente in Champions. E noi, alla nuova proprietà che ormai sembra doversi insediare, chiediamo prima di tutto il rinnovo di Gigio come regalo più grande, più gradito e più importante. Impensabile è, infatti, pensare ad un Milan che vuole rilanciarsi, vuole tornare grande senza il suo gioiello più splendente, senza quel fenomeno tra i pali che ha già fatto innamorare tutti. Il suo compleanno, intanto, Gigio lo passerà con i suoi compagni a preparare la sfida di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Ancora il Sassuolo. Sembra un caso, ma non lo è e a volte capita anche che il primo avversario da maggiorenne, sia lo stesso contro cui hai esordito per la prima volta in Serie A.