Rewind: la maglia numero 80 sommersa dai compagni, panchina compresa, per festeggiare. Se il Milan cercava un modo per rivivere le emozioni di Doha, spente da tempo, ha usato la stessa cartolina: gol decisivo di Pasalic e vittoria. Stavolta non c’era in ballo una coppa, ma forse qualcosa di più importante: la fiducia in se stessi.
E probabilmente serviva un giocatore senza le ruggini accumulate dalla squadra a inizio anno, qualcuno appena arrivato, libero di testa e ovviamente svelto di piede. Il Diavolo celebra la prima notte da protagonista di Deulofeu. E chissà se questa gara, a fine campionato, verrà ricordata come quella della svolta, come quello di una nuova rincorsa a un’Europa che non si vuole (e non si può) più mollare. Geri ha preso per mano i compagni grazie all’atteggiamento, crescendo alla distanza. In nove, il pensiero comune era limitare i danni: lui no. Piazzato al posto di Bacca da Montella per fare la guerra con mezzo Bologna, ha puntato costantemente gli uomini senza preoccuparsi di sbagliare o della fase difensiva. Sottovalutato dagli uomini di Donadoni, surclassati. Un one-man-show durato mezzora, sottolinea La Gazzetta dello Sport, che spettacolo: da solo ha annullato la doppia inferiorità numerica: ha squarciato, calciato, messo Pasalic davanti alla porta, colpito un legno da corner e chiuso con una magia. Bye bye Maietta, tunnel a Krafth e palla precisa e morbida per Mario, solo da accompagnare in rete.
This post was last modified on 9 Febbraio 2017 - 17:36