Non è una maglia leggera: ha confuso Pato, affossato Ricardo Oliveira, illuso Menez e fatto pensare ai fasti del passato (Robinho). La 7 del Milan ha una storia che parte da lontano e si riassume nei 176 gol di Shevchenko, miglior goleador milanista dell’era contemporanea. Per ora Deulofeu è a uno, ma non pare sconcertato: ha preso questo numero perché era il suo altrove, senza farsi troppe domande.
D’altra parte è di transito, preso a gennaio in prestito semplice, e ha tempo per cercare di diventare il campione che tutti pensavano potesse essere. Quasi impossibile che segnerà una caterva di reti del genere a San Siro, ricordando che il cartellino rimane di proprietà del Barcellona e che il Diavolo resta un’entità indefinita. Nella probabile ultima gara casalinga della storia di Silvio Berlusconi, il presidente era assente, la figlia Barbara pure e Galliani in silenzio (nonostante la grande esultanza al gol dello spagnolo); e tanto per cambiare insultato dalla Curva Sud. Un addio surreale, con Gerard protagonista della serata. Con l’assist di Bologna e il destro chirurgico all’angolino alla Fiorentina, il decisivo 2-1, sta scalando posizioni e meritando gli applausi dei tifosi; i quali non riescono a fare lo stesso con Bacca, fischiato e ancora bocciato. Non basta offrire la cena alla squadra per risolvere i problemi del campo. Nella settimana nera del Barça, evidenzia La Gazzetta dello Sport, il canterano ripudiato perché tatticamente indisciplinato ha vissuto un momento importante.
This post was last modified on 20 Febbraio 2017 - 18:38