De Sciglio a Forza Milan!: “All’inizio soffrivo le critiche, ora lascio correre e vivo meglio. Ecco perchè giocavo male…”

Il terzino del Milan Mattia De Sciglio è stato protagonista di una lunga intervista su Forza Milan!, il mensile ufficiale del club rossonero, durante la quale ha ricordato tutta la sua trafila nel club rossonero: “Nel primo anno di Primavera ero più giovane dei miei compagni e quindi ho fatto tanta panchina giocando poco. Un pò mi dispiaceva perché m’impegnavo sempre in tutti gli allenamenti, però il mister aveva le sue idee ed essendo io di uno-due anni più giovane rispetto alla categoria, lo accettai. Dall’anno dopo, invece, ho ripreso a giocare e alla fine della stagione mi è stato riferito da Filippo Galli che sarei andato in ritiro con la Prima Squadra. Io avevo gli esami di maturità, dopo quattro giorni iniziava il ritiro ed ero convocato insieme ad altri sei miei compagni di squadra. Mi è stato comunicato che avremmo cominciato la preparazione e che alla fine Allegri avrebbe tenuto due di noi in modo stabile. In quel momento mi son detto: ‘O la va o la spacca!’, era la mia occasione e dovevo sfruttarla al massimo. Al termine del ritiro, restammo in prima squadra io e Valoti. Da quel momento in poi mi sono sempre allenato con i grandi, ma quando Allegri non aveva bisogno di convocarmi giocavo con la Primavera per mantenere il ritmo-partita. Nella prima stagione ho debuttato in Champions League, poi ho giocato per la prima volta dal primo minuto contro il Viktoria Plzen nella gara di ritorno. Più avanti l’esordio in campionato e altre due partite in Serie A“.

Poi si passa al presente, con la non facile convivenza con le tante, troppe, critiche ricevute negli ultimi tempi: “Soffrivo di più all’inizio. Le critiche non fanno piacere a nessuno, però ho affrontato un periodo con svariati infortuni, non ero al 100% dal punto di vista fisico ma giocavo lo stesso perché c’era la necessità. Di conseguenza, le prestazioni ne risentivano e ne soffrivo parecchio perché non mi spiegavo l’accanimento nei miei confronti. Poi ho imparato a lasciare correre: vivo meglio e fortunatamente sono molto autocritico, quindi riesco a capire quando faccio male e ogni persona ha una visione soggettiva delle cose. Anche ultimamente ho ricevuto delle critiche, poi magari ci sono persone da tanti anni nel  mondo del calcio, come gli allenatori, che giudicano positivamente le mie prestazioni“.

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