Corsa, tecnica e dribbling, a Deulofeu manca solo l’intesa con la squadra

Che abbia i colpi e talento da vendere Gerard Deulofeu l’ha già dimostrato. Sono bastate tre partite e uno spezzone, quello in Coppa Italia contro la Juventus, per far capire a Vincenzo Montella e ai tifosi milanisti che l’ex canterano blaugrana ha tutte le carte in regola per affermarsi in Serie A: progressione, tecnica e dribbling i segni particolari. L’attaccante in prestito dall’Everton però si è limitato a questo, a mettere in mostra tutte le sue doti, apprezzatissime, sia chiaro, e a manifestare la forte voglia di rilanciarsi dopo l’ultima stagione in Premier League che l’aveva catapultato ai margini del calcio che conta; ma con la squadra ancora poco.

Per intenderci, con la squadra, non per la squadra. Perché a Bologna Gery ha dimostrato sacrificio e capacità di mettersi a disposizione, caricandosi sulle spalle un Milan in doppia inferiorità numerica e con otto giocatori disposti dietro la linea del pallone e rappresentando l’unico, ma letale, terminale offensivo di una squadra che si stava preoccupando più che altro a difendersi e a non subire gol; e nonostante questo, confezionando con una giocata da fantascienza anche il gol di Pasalic che ha portato gli ormai insperati tre punti in casa rossonera. La dedizione e la disponibilità, dunque, ci sono. “Con la squadra” perché mancano ancora intesa con i compagni e complicità con il collega di fascia, in questo momento Vangioni, ecco. Questo elemento infatti, escludendo la gara del Dall’Ara appunto, giocata in nove uomini, e quella contro la Lazio, in cui lo spagnolo ha interpretato il cosiddetto ruolo di falso nueve, risulterà determinante per il proseguimento della stagione.

Out De Sciglio, Antonelli e Calabria, in ordine di gerarchia i terzini di sinistra, a disposizione per le prossime partite resta solo l’argentino ex River, che difensore proprio non è. Il numero 21 rossonero infatti è un esterno più offensivo rispetto ai tre sopracitati e proprio per questo motivo i due latini dovranno trovare i giusti sincronismi, così come succede tra Abate e Suso a destra, per evitare imbarcate sulle bande laterali. Proprio per la naturale propensione alla corsa e la disponibilità espressa nella penultima gara di campionato, a Deulofeu si chiede di ripiegare anche in fase di copertura così come ha sempre fatto l’infortunato Bonaventura proprio partendo da quella posizione. Quello che è mancato dalla  gara di Udine infatti, guarda caso quella dalla quale manca Jack, è proprio quell’equilibrio che ha concesso al Milan di sperare nelle alte posizioni di classifica fino a prima della sosta natalizia, nonostante il valore del parco giocatori piuttosto mediocre.

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