La vittoria di ieri contro la Fiorentina è stata secondo me la miglior partita di Vincenzo Montella allenatore del Milan. In assoluto. Ed è stato anche il miglior dopopartita del tecnico napoletano. Perchè in una risposta alla Domenica Sportiva ha “illuminato” i tifosi milanisti più di quanto non abbiano fatto negli ultimi mesi i comunicati di Fininvest, le veline di SES, gli “infomatori” di Community Adviser più o meno “mascherati”, i giornalisti imbeccati da Fassone e dai “fassoniani”, i corrispondenti dalla Cina con ideogrammi a orologeria e gli avvocati delle cause perse. “Io ho sempre fatto riferimento a Berlusconi e Galliani”: afferma Montella. “E continuerò a farlo”. Con queste 4 parole il mister spiega tutto senza dire niente. E chi vuol intendere intenda. Poi ognuno potrà dare il senso che vuole al “closing” del prossimo 3 di marzo. Ammesso che si faccia e ammesso che arrivino tutti i soldi che ci hanno detto. Di sicuro in quella data non conosceremo ancora i veri proprietari del Milan. Così, come suggerisce Montella, continueremo a riferirci, anzi lui continuerà a riferirsi a Berlusconi e Galliani. Loro almeno ci sono sempre stati e ci saranno ancora. Gli altri vanno e vengono. Anzi speriamo che vadano in fretta. Insieme a un bel “repulisti” societario che ci auguriamo porti con sé questo closing, vero o finto che sia.
Ancora una volta dallo spogliatoio è arrivata quella chiarezza, quella dignità e quell’attaccamento alla maglia che da troppo tempo manca nella proprietà e, spesso nella società. Laddove per proprietà intendo Fininvest, non solo Berlusconi. Laddove per società intendo tutti, non solo chi con 80 milioni in 5 anni ha provato a costruire una squadra decente. Ancora una volta Montella e la squadra hanno fatto più di quello che era nelle loro possibilità. Esattamente il contrario della proprietà che nell’ultimo anno non poteva fare meno di così. Dicevo che quella contro la Fiorentina è stata la miglior partita del Montella allenatore del Milan e spiego perchè. Intanto abbiamo messo quasi ko il più pericoloso avversario nella nostra corsa all’Europa League, non ce ne voglia la straordinaria Atalanta. Da ieri sera possiamo crederci davvero, nonostante la formazione a dir poco rimaneggiata. Pieni di infortuni, squalifiche e senza la nostra guida tecnica Bonaventura abbiamo battuto la Fiorentina che, dal punto di vista qualitativo ha valori sicuramente superiori ai nostri. Non certo dal punto di vista umano, caratteriale, di impegno e di organizzazione di gioco. La squadra che ha battuto la viola era composta da prestiti secchi (Pasalic e Deulofeu), giovani speranze (Suso), oggetti misteriosi riqualificati per estrema necessità (Vangioni, Gomez e Sosa) e chilometrati mestieranti dei marciapiedi della Serie A (Paletta e Kucka). Eppure Montella è riuscito a infilzare la Fiorentina e poi a leggere perfettamente la partita adeguando la tattica alla necessità contingente. Prima ha abbassato la linea della coppia Gomez-Paletta che era in difficoltà sul campo lungo, poi si è inventato una provvidenziale difesa a 3 che, anche grazie a un sempre più strepitoso Donnarumma in versione libero, è riuscita a non lasciare alla Viola nemmeno una palla gol.
Un capolavoro tattico, avvalorato ancora di più dal fatto di giocare quasi sempre in 10, a causa di un Bacca a dir poco evanescente. Eppure, se Montella lo preferisce a Lapadula, un motivo ci sarà. Anche se i tifosi hanno pesantemente criticato il colombiano. Di sicuro hanno ragione, ma evidentemente Montella ritiene Lapadula peggio di lui. Quindi siamo destinati a tentare di salire sul treno per l’Europa senza un vero centravanti da qui alla fine dell’anno. Cosa che accrescerebbe ulteriormente i meriti di Montella in caso di raggiungimento dell’obiettivo.
Poi l’anno prossimo che faremo: Bacca o Lapadula? Ah no scusate dimenticavo che in settimana Mirabelli è andato a osservare le giovani promesse di Bayern-Arsenal. Chi ci prendono i cinesi: Sanchez o Lewandovski?
Saluti a tutti e buon “Cre-di-marzo”
This post was last modified on 20 Febbraio 2017 - 18:38