Lunedì sera, in occasione dell’ultimo posticipo della ventiquattresima giornata di campionato, il Milan di Vincenzo Montella farà visita alla Lazio di Simone Inzaghi. I biancocelesti, che al momento occupano la quarta posizione della classifica e precedono i rossoneri di tre lunghezze, sono una squadra grintosa e organizzata che, tra le proprie mura amiche, vorrà di certo mettere in scena una prestazione caratterizzata da solidità, compattezza e concretezza.
Punti di forza: gli interni di centrocampo; il tridente.
In mediana, i capitolini possono disporre di due interni, Marco Parolo e Sergej Milinkovic-Savic, dotati di forza fisica, efficaci in fase di recupero palla e di interdizione, capaci di fare filtro e di garantire equilibrio alla squadra e in possesso di dinamismo e propensione all’inserimento. In attacco, inoltre, Simone Inzaghi può contare su Felipe Anderson, fantasista bravo negli uno contro uno, che annovera nel proprio repertorio un buon cambio di passo, personalità e grandi qualità tecnico-balistiche. Il tutto mentre Lulic è un corridore instancabile, abile nell’effettuare incursioni nelle aree avversarie e nel creare superiorità numerica, e Ciro Immobile è un centravanti incline al lavoro sporco e al gioco di sponda e a dir poco pericoloso in fase di capitalizzazione.
Punti deboli: la retroguardia.
I principali problemi dei capitolini sono nelle retrovie. La coppia centrale è infatti solita evidenziare un rendimento nel complesso altalenante e, specie qualora De Vrij non fosse in serata e non riuscisse a guidare al meglio il balbettante Hoedt, potrebbe risultare debole e perforabile con facilità. Meglio potrebbe non andare sulle corsie laterali, dove Basta e Radu, sebbene finora siano spesso riusciti a offrire prove soddisfacenti, faticano ad alternare al meglio le due fasi e, se venissero puntati con regolarità, potrebbero andare in crisi. Ecco allora che, nel caso in cui il centrocampo si trovasse costretto ad abbassare un po’ il ritmo, il pacchetto arretrato dei biancocelesti potrebbe incontrare numerose difficoltà. Discorso simile va fatto per Marchetti che, pur disponendo di un ottimo potenziale, alterna interventi straordinari a gravi svarioni.
Giocatore chiave: Felipe Anderson.
Fantasista rapido e tecnico, propenso all’azione personale e dotato di inventiva, l’esterno offensivo brasiliano dispone delle carte in regola per rappresentare l’arma in più a favore di Simone Inzaghi. Con le sue giocate e con le sue qualità balistiche, se entrasse bene in partita, potrebbe riuscire a creare superiorità numerica con continuità e a permettere alla Lazio di rendersi pericolosa con regolarità.