Tutto (o quasi) cominciò un giorno di maggio 1997: si era a Bogliasco, quartier generale della Sampdoria e Vincenzo Montella è un pò giù perchè non segna da qualche partita. Sinisa Mihajlovic, suo compagno di squadra, gli dice: “Vincenzo, visto che non segni più, devo pensarci io“. Dopo di ciò, prende due poster di Montella, se li appiccica addosso, uno sul petto ed uno sulla schiena, e comincia a correre per il campo di allenando imitando l’esultanza dell’Aeroplanino. Una sorta di rito propiziatorio che portò decisamente bene, se è vero che la domenica successiva, Vincenzo realizza due gol contro l’Udinese.
Oggi, venti anni dopo, Montella e Mihajlovic continuano ad essere grandi amici, nonostante, come ricorda stamane La Gazzetta dello Sport, il calcio abbia messo a dura prova il rapporto. Già, perchè dal 2011, indirettamente ma ininterrottamente, il tecnico campano subentra sulla panchina occupata fino a pochi mesi prima dal serbo. Si parte con la Fiorentina, stagione ’11/’12, si prosegue con Catania (con l’intermezzo Giampaolo-Simeone) e Sampdoria (con l’intermezzo Zenga) e si finisce col Milan (con la breve parentesi Brocchi).
Eppure quei due sono sempre amici, ed in conferenza si mandano messaggi scherzosi e distensivi: quello di questa sera sarà il settimo confronti tra due, col bilancio, manco a dirlo, in perfetta parità: tre vittorie a testa, due quest’anno per Montella in campionato e Coppa Italia. Riuscirà l’amico Mihajlovic ad interrompere questa striscia?