Suso uomo di parola: grande con (e come) il Milan. E Deulofeu non lo preoccupa

Mi piacerebbe, un giorno, scrivere la storia di questo grande club”. Parole di Suso, alla sua presentazione a Milanello, nel febbraio 2015. Si pensò che non gli mancasse la fiducia: il Milan faticava con Inzaghi e non era certo fra i favoriti per tornare in Europa. Oggi, invece, si può ammettere che aveva ragione, perché ha aggiunto una Coppa (la Supercoppa) alla bacheca rossonera e nell’azione decisiva per il pareggio con la Juve a Doha c’è il suo piede raffinato che crossa sulla testa di Bonaventura.

Prima lo spagnolo aveva sommato 17 presenze in campionato, unico sempre presente insieme a Donnarumma. Ed è secondo a Gigio anche nella classifica della media-voto: 6.44 a 6.47. Un insostituibile, più per scelta che per necessità. Montella è più che soddisfatto del suo rendimento, agevolato solo in parte da Honda, alternativa fuori giri, e dalla partenza di Luiz Adriano. Circostanze che hanno scoperto l’esigenza di intervenire sul mercato, cercando un esterno d’attacco che giochi prevalentemente sulla destra. Quello sono le zone di Jesus Fernandez, consapevole che al Diavolo si deve sempre battere la concorrenza per un posto. La sfida potrebbe opporre due connazionali: con Deulofeu è stato compagno in tutte le Nazionali giovanili della Spagna, dall’Under-71 all’Under-21, con particolare ammirazione per l’U-19 che vinse l’Europeo.

suso (spaziomilan)L’eventuale acquisto, comunque, non lo preoccupa, a garantirlo è il padre-agente che a metà della prossima settimana sarà a Milano: segnale della volontà di portare avanti direttamente il rinnovo. Dal prestito al Genoa (senza aggiungere nessun riscatto, decisione di Galliani), parentesi fondamentale, all’esplosione a San Siro in pochissimo tempo. E non è un miracolo, ma lavoro e classe.

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