“J” come doppio jolly, quello che Montella cala quando le cose si mettono male. “J” più “J” come Jack e Jesus, le carte più preziose del mazzo rossonero che sparigliano il gioco e portano punti, vittorie e coppe. La coppia di esterni ha colpito ancora, con il Torino, fotocopiando il gol di Doha. A vederli all’opera sembra tutto davvero facilissimo: Suso che prende palla sulla fascia destra, alza la testa, aspetta il taglio di Bonaventura e gliela scodella sulla corsa.
Ma servono, nell’ordine, visione di gioco, tempismo e tecnica. Ecco la ricetta della felicità: quando si accendono loro il Milan ha grandi possibilità di svoltare, anche perché spesso si aspetta la ripresa per accelerare e prima scende in campo quasi una squadra-bis: lenta, prevedibile e poco attenta. Le sfide con le torinesi ne sono un chiarissimo esempio: in Supercoppa è bastato un lampo bello preciso per pareggiare, in Coppa Italia sono stati sufficienti 180 secondi per rimontare. Da un lato è un limite, sottolinea La Gazzetta dello Sport – cosa succederà quando non saranno in giornata? -, ma allo stesso modo un valore aggiunto: significa che ci sono giocatori in grado di cambiare il volto di una gara in tempi rapidi. Qualche numero. Dei 31 gol stagionali ne hanno segnati 9 (5 l’italiano, 4 lo spagnolo), a cui si aggiungono 5 assist (4 dell’ex Liverpool) e 7 passaggi decisivi (3 dell’ex Atalanta), magari involontari ma che comunque da lì a pochissimo sono serviti per realizzare reti. Quindi hanno preso parte fondamentale a 21 gol su 31, ovvero il 67.7%; un dato che acquista valore se si considera che il 5 milanista ha spesso agito da mezzala.
This post was last modified on 14 Gennaio 2017 - 15:27