Elisabet Spina, talent scout del Milan e un 110 a Coverciano

Il calcio sta cambiando e per una volta non si parla di Cina. Il futuro ha i capelli biondi e si chiama Elisabet Spina, mamma svedese, papà italiano e una passione unica per il calcio. Betty ha chiuso la carriera da calciatrice ad appena 28 anni, dopo aver giocato come centrocampista per il Rapid Lugano, Fiorentina e Reggiana e aver vinto una Coppa Italia. Una scelta consapevole e voluta. “Non mi sono fermata per un infortunio, ma perché da giocatrice mi ero tolta le mie soddisfazioni – racconta Betty a Eurosport – e, soprattutto, mi fu offerta la possibilità di allenare i bambini. E io non vedevo l’ora di iniziare”.

Elisabet Spina

Talento in campo e sui banchi di Coverciano, Elisabet ha ottenuto il massimo dei voti, 110, al corso di allenatore “Uefa A” e ha iniziato a portare il suo amore per il pallone al centro giovanile di Capezzano, unico affiliato al Milan in Toscana. Qui si incrociano le strade tra Elisabet e i rossoneri, che usano il suo occhio critico e la sua sensibilità per trovare nuove leve per un Milan giovane e italiano. Il primo colpo da talent scout lo ha già segnato con Alessio Bianchi, classe 2000, ora a Milanello con gli Allievi. “Appena compiuti i 14 anni – racconta Elisabet – Alessio si è aggregato alla società rossonera. E’ un centrocampista difensivo di grande prospettiva, peraltro tifosissimo del Milan, per il quale sta dando tutto. Sta vivendo un sogno”.

Il giovane Bianchi non è però il solo, anche Elisabet sta vivendo il suo. La donna, oggi, viene preferita in molti casi alla guida delle scuole calcio, nell’età più tenera dei bambini. Io, poi, non sono mai stata discriminata, tutt’al più guardata con diffidenza: è sempre accaduto che dopo poco tempo, ho fatto ricredere chiunque – spiega Betty- Come? Lavorando e proponendo idee su idee. Il calcio maschile ha bisogno delle donne? Si, certo, perché non dovrebbe essere così? Pensiamo, ad esempio alle riunioni tecniche: c’è un problema e si valuta come affrontarlo. Talvolta l’uomo è troppo intransigente o, al contrario, lascia correre. In quel momento la sensibilità femminile può suggerire, a ragione, l’approccio risolutivo opposto”. La Serie A tuttavia non rientra nei piani di Elisabet Spina e ci sentiamo di dire che è un vero peccato.

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