C’è solo un modo per Montella per far parte di quella foto ed essere immortalato a Nyon insieme ai colleghi, il suo piccolo grande sogno scoperto ieri in conferenza e ricordato da La Gazzetta dello Sport: qualificarsi in Champions League. E lo stesso allenatore, a parole, ha appena corteggiato a suon di carezze la competizione. Difficile raggiungerla, difficilissimo, ma non impossibile. E allora al diavolo il basso profilo, la squadra deve essere consapevole di potersela giocare.
Dipende dal Torino e poi dal Napoli, uno snodo cruciale della stagione; in attesa del recupero a Bologna. L’Aeroplaino – milanista fin da bambino e ammiratore del Milan di Sacchi e del suo idolo Van Basten – è fatto per volare ma pensa al presente, a vincere ancora per credere nella massima ambizione. Magari “rubandola” ai cugini dell’Inter, vicini e pericolosi. Questione di mentalità e di speranze, appese a un filo che rischia di spezzarsi se si rallentasse la corsa. La società rimane in sospeso, i cinesi in arrivo, intanto il mister non ha nascosto il piacere – per definirla volontà ci vuole ovviamente tempo, colloqui e progetti comuni – di rinnovare. Il suo contratto scade nel 2018, quindi non è un incombenza, però in estate non va escluso tale scenario, sereno e non all’ordine del giorno; a maggior ragione se dovesse arrivare il terzo posto.
This post was last modified on 17 Gennaio 2017 - 08:40