In questo campionato sicuramente positivo del Milan esiste una caratteristica, un dettaglio importante che sta caratterizzando a banda di Montella. La reazione. Ormai sono molte le volte in cui i rossoneri sono andati sotto di uno o di due gol e poi sono riusciti a risalire, conquistando spesso i tre punti (come col Sassuolo, Crotone, Juve in Supercoppa e Torino in Coppa Italia) o pareggiando come nell’ultima sfida ai granata.
Sicuramente gran parte del merito va data al mister perché nelle drammatiche stagioni precedenti molte di queste gare il Milan le avrebbe perse, schiacciato da una non mentalità e da un carisma prossimo allo zero. Quest’anno il Diavolo reagisce e mette sotto gli avversari ma troppo spesso questo succede dopo aver preso dei pesanti schiaffi. Tutte queste rimonte esaltano, danno garanzie e sono decisive ma è arrivato il momento di crescere in un altro modo. La squadra non ha forse la capacità di comandare il gioco ma ha sicuramente la testa e la forza di cambiare l’approccio alle gare, diventato sempre più fondamentale. Non è pensabile di affidarsi sempre a queste ri-montelle, soprattutto con un attacco poco prolifico come quello milanista, capace di siglare solo 4 reti nelle ultime 4 partite.
Un problema non facile da risolvere, ci sarà bisogno di lavorare sul lato psicologico e motivazionale per invertire i primi momenti dei match. Anche perché sabato a San Siro arriverà il Napoli con il suo attacco spaventoso e la sua velocità offensiva. Riprendere gli azzurri nel caso si dovesse andare sotto sarebbe complicatissimo, ma il Milan non può permettersi di sbagliare questa sfida decisiva: il sogno Champions potrebbe salutare definitivamente le stanze di Milanello in caso di ko.