Tremenda vendetta, la definisce così La Gazzetta dello Sport. La Juve, nei quarti di Coppa Italia, ha risposto alla botta subita dal Milan nella finale della Supercoppa a Doha. Forse, a bilanciarle, non sarebbe proprio pari e patta, e poi rimane ancora da restituire il ko del campionato dopo lo 0-1 di San Siro, in attesa del ritorno allo Stadium. La squadra di Allegri ha dato il meglio di sé perché si è trovato il modo, da testare in Europa, di far convivere i più bravi della classe: 4 attaccanti insieme e dall’inizio, senza perdere l’equilibrio.
Però i bianconeri sono durati un tempo, poi hanno lasciato perplessi nella ripresa e permesso ai rossoneri di rimanere in gara – in 10 per mezzora abbondante – fino al termine. Nei 45’ iniziali, però, il gruppo di Montella ha perso tutto quello che c’era da perdere: parità numerica, duelli individuali, capacità di rovesciare il fronte. I gol presi sono arrivati così ed è indicativo. La “Vecchia Signora” ha concesso il possesso palla ai milanisti (68 a 32 all’intervallo, 58 a 42 in generale), che però non hanno quasi mai punto, rimanendo in sordina sotto forma di fraseggio orizzontale e prevedibile. Impressionante, scrive GaSport, lo scollegamento fra Bacca e i compagni. Non c’era storia, anzi enorme divario. Il Diavolo, forse, dovrebbe andare a fare un giro dallo psicanalista, perché se per rianimarlo sono necessari due schiaffoni qualcosa non torna: Torino, Napoli e Juve, più o meno lo stesso copione shock in avvio.
This post was last modified on 26 Gennaio 2017 - 14:34