Milan-Napoli, sulle ali della fantasia: chi conquista le fasce si avvicina all’Europa. Montella ricarica Suso e Jack

Le ali sono come le mezze stagioni (o i cinesi poveri): dicono non esistano più ma non è vero. Milan-Napoli è un manifesto per la liberazione dell’esterno d’attacco mediterraneo. Montella e Sarri non si sentono a loro agio se non cominciano le gare con un italiano e uno spagnolo esterno larghi, che giocano in periferia ma spesso si accentrano: Suso e Bonaventura orientano le serate rossonere, se brillano ci si diverte – e si vince con molta più facilità -, se non incidono è un grosso problema.

Sono i checkpoint per l’Europa: saranno decisivi stasera, come ieri, quindi per la rincorsa al terzo posto e il sogno Champions. Jesus vuole la palla sui piedi per dribblare, spostarsi più nel mezzo e da lì usare il raffinato mancino per crossare o calciare a giro sul secondo palo. Qualcuno lo contesta perché farebbe “solo questo”, falsissimo ma con un fondo di verità ammette La Gazzetta dello Sport, ma comunque nessuno riesce a fermarlo: con i suoi passi corti è uno dei migliori della Serie A. E rispetto a Callejon scarta e ci prova da fuori nettamente di più (però in area nettamente meno, come il numero delle sponde). Jack ha grande tecnica e, a differenza di Insigne, può giocare anche da mezzala.

Sarri gioca meglio, mettendo insieme più passaggi (667 a 446) e più conclusioni (media di 7 a 4.47 a partita). L’ex Atalanta vive in un contesto meno inquadrato, con la squadra che si affida a parecchi lanci e aggredisce alto con inferiore costanza dell’avversario. Le alternative offensive si chiamano Niang e Honda, non il massimo in questo momento, ma l’importante sarà l’atteggiamento e la prestazione generale. A cominciare dalla difesa.

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