Macchina del tempo: nel freddo di gennaio, l’esplosione di Kakà. Il racconto

Ricardo Kaká era piaciuto a tutti e subito. In campo e fuori. Dopo l’esordio di Ancona nel settembre del 2003 e il gol nel derby, erano arrivati lo splendido gol di Empoli e il posto da titolare nella finale mondiale di Yokohama contro il Boca Juniors al posto del grande Rui Costa. Il Milan aveva già capito il talento di Ricky e aveva già deciso di puntare su di lui, prova ne è il fatto che il club lascia libero Rivaldo, ma l’esplosione vera e propria di Kaká non era stata immediata. Tanto è vero che risale proprio a questo periodo, qualche anno addietro. Era l’11 gennaio 2004, esattamente 13 anni e 1 giorno fa: Milan-Reggina 3-1, a San Siro.

ANCELOTTI: “ATTENTI, È PIU’ DURA CONTRO LA REGGINA CHE CONTRO LA ROMA”
Il Milan, nella parte finale del girone d’andata del campionato 2003-2004, era in lotta scudetto contro Roma e Juventus. Proprio per questo, era attesissimo il confronto del 6 gennaio 2004 all’Olimpico. Il Milan era privo di Nesta e tutti i favori del pronostico erano per la Roma. Ma la squadra rossonera centra una grande impresa, vincendo 2-1 a Roma con una doppietta di Shevchenko. Una vera e propria finale scudetto anticipata, con il Milan che si porta a 3 punti dalla Roma capolista, avendo però una partita da recuperare, contro il Siena a San Siro, rinviata per l’impegno iridato di Yokohama. Cinque giorni dopo la grande vittoria di Roma, il calendario propone al Milan un confronto casalingo con la Reggina. Gara molto meno suggestiva, ma alla vigilia Carlo Ancelotti sibila da Milanello: “E’ molto più dura la partita di domani rispetto a quella contro la Roma”.

MILAN-REGGINA 3-1: “SIAM VENUTI FIN QUA PER VEDERE SEGNARE KAKÁ”
Pronti via, ecco, aveva ragione Ancelotti. Dopo 2 minuti, il difensore amaranto Stefano Torrisi porta in vantaggio gli ospiti. Ora o mai più, doveva però essere scritto da qualche parte. Ed è proprio in quella domenica pomeriggio dell’11 gennaio 2004, nel corso di una settimana come questa di 13 anni fa, che la storia di Kaká nel Milan svolta. Era già bella, diventa esaltante. Tredici anni e un giorno fa, Riccardino segna la sua prima doppietta con la maglia del Milan. Pareggia all’8′ minuto del primo tempo con il gol numero 6000 dell’intera storia del Milan e porta il Milan sul 2-1 al 10′ minuto della ripresa. Poi finisce 3-1, con il rigore a cucchiaio di Andrea Pirlo. Quel pomeriggio Kaká segna, determina e trascina come non aveva ancora davvero fatto dal momento del suo arrivo in rossonero. È da quel pomeriggio che la curva e tutto lo stadio liberano come non mai i polmoni, sostituendo definitivamente Weah con Kaká nel coro innalzato verso il cielo: “Siam venuti fin qua…”. Da quell’11 gennaio 2004, Kaká diventa definitivamente il trascinatore dello scudetto rossonero numero 17.

DALLA REGGINA ALLA REGGINA, LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO
Ironia della sorte, se Kaká ha avvertito sulla sua pelle di essersi cucito addosso tutto uno stadio e tutta una tifoseria in una gara contro la Reggina, è sempre contro la squadra calabrese che è girato in negativo, cinque anni dopo, il suo ultimo campionato al Milan prima di passare al Real Madrid. Il 7 febbraio 2009, gara in notturna, il Milan è nettamente favorito contro una Reggina prossima alla retrocessione. Ma, dopo aver segnato il gol del pareggio su rigore al 67′, Kaká si infortuna. Il Milan, all’epoca secondo in classifica nella scia dell’Inter di Mourinho, pareggia 1-1 e perde il suo miglior giocatore per ben due mesi uscendo quindi dalla lotta scudetto vera e propria. In nomen omen, dicevano i latini. Da Reggina a Regina il passo è breve, come dall’incoronazione all’abdicazione. Ed essere stati la squadra Regina della carriera di Ricardo Kaká è motivo d’orgoglio per tutti i tifosi rossoneri.

Fonte: acmilan.com

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