Il trenta gennaio di quattro anni fa, Adriano Galliani saltava sorridente insieme ai tifosi del Milan per accogliere in rossonero Mario Balotelli, arrivato dal City e poi rivelatosi decisivo nel raggiungimento del terzo posto a fine stagione. Ma prima di lui c’è stata gente come Desailly (il primo grande acquisto di gennaio, anno 1993), Ronaldo, Thiago Silva, Beckham e Cassano: tutti giocatori arrivati negli ultimi giorni del mercato invernale, tanto da definirli “i giorni del condor“, parafrasando il titolo di un celebre film di Sidney Pollack.
Erano le occasioni in cui l’amministratore rossonero piazzava i botti finali, colpi di mercato di grido ma anche di importanza capitale. Oggi, invece, “il condor per vari motivi è andato in pensione”. Le parole arrivano dallo stesso Adriano Galliani, che ieri prima di Milan-Cagliari ha fatto capire che i tempi sono cambiati e che i tifosi del Milan farebbero bene a non aspettarsi grandi acquisti in un momento di transizione societaria e di completo stallo a livello gestionale.
Insomma, come ricorda l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, i giorni del condor sono finiti, insieme agli investimenti della famiglia Berlusconi. Quest’anno il saldo degli affari deve essere quanto più possibile vicino allo zero, risparmiando qualche ingaggio e provando a consegnare a Montella almeno quell’attaccante esterno che l’Aeroplanino sta chiedendo a gran voce.
This post was last modified on 9 Gennaio 2017 - 17:51