Milan, la Champions servirebbe per proteggere Donnarumma. Se no che rischi…

Non ha ancora 18 anni, ma le parole, i complimenti, rischiano di essere già finiti. Donnarumma si è eretto a protagonista assoluto anche a Torino e se il Milan è riuscito nella mezza impresa di riacciuffare il pareggio lo deve soprattutto alle sue parate. La prodezza del rigore parato a Ljajic – il terzo in stagione, dopo quelli di Belotti e Dybala in Supercoppa – ha dato la scossa ai compagni. Una crescita costante, o meglio impressionante per uno che gioca da poco più di un anno in Serie A mostrando una naturalezza e una personalità per certi versi non umane.

Un’esplosione che, ovviamente, non è passata inosservata. Gigio non è solo il totem del nuovo Diavolo ma anche il giovane di riferimento in Nazionale. Ormai viene convocato in pianta stabile come vice-Buffon: un apprendistato fino al Mondiale 2018, aspettando di diventare il titolare teoricamente per i successivi 10-15 anni. Queste vetrine e le sue incredibili qualità stanno facendo gola in giro per il mondo e nei principali club d’Europa. Il baby-prodigio nasce milanista e vorrebbe rimanere a vita, solo che il mercato rimane materia imprevedibile e se in più ci si aggiunge la presenza di Mino Raiola come agente si capisce che l’avvenire del ragazzo va affrontato con calma, serietà e massima attenzione. Probabilmente resterà, però non c’è la certezza perché è in scadenza 2018 e solo dal 25 febbraio – quando sarà maggiorenne – si potrà discutere il rinnovo; il famoso procuratore, secondo Tuttosport, chiederà un ingaggio di 5 milioni netti per cinque anni. Ma ci sono 3 fattori ancora da considerare. Dopo il closing, se avverrà, i cinesi rispetteranno le promesse di riportare nuovamente al top la squadra? Arriveranno gli investimenti richiesti da Berlusconi e promessi da Sino-Europe affinché si ritorni una potenza del calcio, in campo e sul mercato? E poi è davvero importante ricalcare le notti di Champions, quindi qualificarsi al più presto. Difficilmente si riuscirà al primo anno di Montella, nonostante manchi il recupero col Bologna e il big-match di sabato con il Napoli, allora occhio alle sirene vicine e lontane. Donnarumma, in generale, vuole vincere giocando sempre più a grandi livelli, come normale che sia.

Occhio alla Juve, che lo ha da tempo individuato come l’erede di Buffon; un dettagli: è ottimo il feeling fra bianconeri e Raiola. Ma sono Real e Manchester United le più minacciose: a Madrid serve come il pane un vero numero 1 per sistemare la porta, Keilor Navas è bravo però ce ne sono di migliori e si avvicina ai 31 anni. Il presidente Florentino Perez nel recente passato provò a riportare (invano) in Blancos De Gea, se magari ci riuscirà a breve di conseguenza la società di Mourinho avrebbe la necessità di muoversi e le risorse per tentare il colpaccio con una mega-offerta. Nei Red Devils la scorsa estate sono arrivati Ibra, Pogba e Mkhitaryan, 3 uomini Raiola, mettendo insieme milioni su milioni. Pochi problemi, un po’ di “paura”. Il Milan deve proteggerlo.

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