Chi li conosce giura solennemente che è stato solo un caso, che tutti e due – nonostante, insieme, facciano una somma anagrafica di appena 35 anni – hanno carattere talmente forti e già formati da non permettere cattivi pensieri. Ieri, a fine gara, ne circolava uno in particolare: Donnarumma e Locatelli hanno commesso degli errori perché in parte colpiti dalle critiche dei giorni scorsi. Come se una brutta parola sul web valesse come un passaggio sbagliato o un intervento impreciso: non è così, per fortuna.
A Udine, Gigio (meno) e Manuel (soprattutto) hanno semplicemente commesso degli sbagli, gravi o no poco importa. Il concetto è un altro, perfettamente inquadrato da Montella: se sbagliano i grandi, figuriamoci i ragazzi. Esatto. Il problema, semmai, è la tempistica, per loro poco favorevole perché nell’aria vagavano ancora le indecisioni del portiere col Napoli e l’espulsione del regista con la Juve. Sul web sono sfociati una serie di commenti di pessimo gusto in merito al rendimento di entrambi, probabilmente dagli stessi – pochi ma rumorosi – che in passato non avevano esitato un secondo ad elogiarli. Menomale che è finito gennaio, scrive La Gazzetta dello Sport, non solo per i tanti punti persi ma pure per l’obiettività smarrita da qualche tifoso, arrivato a scagliarsi contro un’intera filosofia societaria. Donnarumma e Locatelli sono, e restano, lo spot più bello di questo Milan (e della prossima Nazionale), uno spot che continua in quanto uno stop a vuoto non può cambiare le fondamenta di un progetto.
Il settore rossonero del Friuli – al posto dei soliti applausi, ricambiati con un braccio alzato – ha regalato un’ovazione al numero 99 al momento del suo ingresso in campo nel riscaldamento, poi lo stesso campo non ha sorriso: non impeccabile sul gol di De Paul, ma miracoloso in 2-3 circostanze. Come “colpevole” è stato il 73, regalando il pallone del pareggio. Restano i 35 anni in coppia, quindi la considerazione che sarebbe meglio proteggerli per il futuro e non guardargli già il passato.