Ormai abbiamo capito che in questa stagione Milan e Torino, quando si incontrano nel rettangolo verde, danno vita ad uno spettacolo di gol e di azioni che fa sicuramente felici gli amanti del calcio come intrattenimento più che i super esperti di strategia. In questo contesto di partita spumeggiante, qualcuno si è assopito, e non al di qua del televisore, bensì proprio in campo: la difesa rossonera, specie nel primo tempo, è apparsa in balia del Toro e quasi del tutto addormentata.
Valutando la prestazione complessiva non si può che dire che la difesa del Milan, in tutti e quattro i suoi interpreti, ha dimostrato quanto non essere svegli in campo e in particolare davanti alla propria porta implichi episodi decisivi per gli avversari: e in effetti, ragionandoci, i gol del Torino sono mischie in area dove il pallone lo calcia per primo chi è più attento. Paletta, l’unico a salvarsi, non può fare tutto: difende, copre e fa funzioni di creatore d’occasioni anche in avanti (leggi rigore procurato), anche se qualche amnesia iniziale lo fa partire col piede sbagliato. Calabria è al rientro e tra timidezza e errori banali complica la sua serata; Iago Falque non è un cliente facile e se ne approfitta subito. Abate ci mette cuore e voglia, come sempre, ma casca nei momenti clou (leggi rigore procurato bis). E se anche Romagnoli va in bambola sulle sfuriate di Belotti, le luci si spengono e cala il sipario su una difesa che ha mostrato per una volta lacune finora inedite.
Sipario che si rialzerà a breve: Napoli e Juventus sono le prossime avversarie in A e in Coppa Italia e ritrovare la stabilità precedentemente creata è di fondamentale importanza anche date le assenze. Stabilità della fase difensiva che parte dal centrocampo e dall’attacco: l’assenza di Kucka ha dimostrato come senza un vero interdittore il Milan dietro vada in sofferenza, così per Montella e per la squadra si preannuncia una settimana di lavoro integrato su tutta la fase difensiva, così anche Niang, capirà, magari che se il terzino è fuori per un controllo con lo staff medico deve tornare a dare una mano.