Lorenzo Buffon, ex portiere del Milan, nel corso dell’intervista rilasciata all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua esperienza rossonera e di Gianluigi Donnarumma: “Mi piace perché, come Zoff, non fa scena. Gli auguro tante soddisfazioni, gli consiglio di lavorare duro per mantenersi su questi livelli. Insieme a Zoff, il migliore è Jascin, che ho avuto la fortuna di conoscere. Poi, c’è Gigi Buffon, mio parente, che è il migliore di oggi. Lo portai al Milan, quando ero osservatore, ma non lo presero. Portai al Milan anche Pessotto, a tredici anni, era un mediano: sua madre non voleva il trasferimento di suo figlio in rossonero, non ci credettero. Fabio Capello ha fatto in modo che mi intitolassero il Milan Club di Pieris, io andai a inaugurarlo. Il Milan è la mia vita, anche se tengo alla mia friulanità: nella gara di domani, vorrei vincessero entrambe. Approdai al Milan dopo essere stato al Portogruaro, dove Miro Gremese mi insegnò a fare bene il portiere“.
E ancora: “Cominciai all’oratorio di Latisana, perché il prete, vedendomi dipingere, mi disse di mettermi in porta, in quanto, con le mani che mi ritrovavo, avremmo preso meno gol. Fu la mia fortuna. A vent’anni, esordii al Milan, nella gara vinta cinque a uno contro la Samp. Fu Liedholm, nel suo italiano non perfetto, a dirmi che avrei giocato quella partita da titolare. Ci sono rimasto dieci anni, vincendo quattro scudetti. Bloccavo la palla, non respingevo con i pugni, mi allenavo tenendo in mano i tappi delle bottiglie. Paravo con i guanti in cuoio. I derby tra Milan e Inter? Le tifoserie scommettevano: chi avesse perso, avrebbe scopato la strada, da San Siro al cento, sette kilometri. Il Milan migliore? Quello degli olandesi, ma il trio più forte è stato il nostro Gre-No-Li. Il miglior rossonero? Gianni Rivera. Il mio cruccio? Non avere vinto un Mondiale con l’Italia, di cui ero capitano. Comunque, ho vinto due volte la Coppa Latina, con il Milan. Io all’Inter a causa del litigio con Viani? Tanti anni dopo, mi disse di avere sbagliato, ma io lo ringraziai, visto che, in nerazzurro, ho vinto un altro scudetto. Nella finale di Coppa dei Campioni, con il Real, nel 58′, mi lasciò fuori. Perdemmo tre a due, che rabbia“.
This post was last modified on 28 Gennaio 2017 - 11:51