Sole 24 Ore: la caparra a Fininvest domani prima dell’assemblea. Svelati i nomi della cordata

Domani mattina in Asia, quando in Italia sarà ancora notte profonda, in uno dei principali gruppi bancari di Hong Kong partirà un bonifico internazionale. Con un clic saranno accreditati sul conto Fininvest di Unicredit, quello dove erano già arrivati i primi 100 milioni, gli ulteriori 100 milioni che la cordata Sino Europe Sports deve pagare alla holding di via Paleocapa per avere la proroga necessaria ad acquistare il Milan entro i primi giorni di marzo del prossimo anno con altri 320 milioni. Se tutto andrà secondo le attese, un alto funzionario di un gruppo di Hong Kong domattina procederà nella transazione, giusto in tempo perché i soldi arrivino tra i confini italiani prima dell’inizio dell’assemblea dei soci del Milan, cioè la Fininvest stessa. Al momento il bonifico non sarebbe ancora stato fatto, ma in ambienti vicini a Ses c’è fiducia sull’esecuzione. Ovviamente il condizionale è d’obbligo in un’operazione come questa, dove i colpi di scena sono all’ordine del giorno.

A pagare gli ulteriori 100 milioni sarà Ses, il fondo nato su spinta dell’uomo d’affari e raider di Borsa Yonghong Li dove tra i sottoscrittori c’è anche la holding Haixia Capital, tramite uno dei suoi fondi sottoscritto da capitali privati. Secondo indiscrezioni, concretamente, il versamento dei soldi sarebbe stato fatto dallo stesso Yonghong Li, che a questo punto è fortemente esposto sull’operazione, e da Haixia stessa. Nel frattempo si attendono le autorizzazioni per gli altri possibili sottoscrittori della cordata.

E, secondo quanto è in grado di anticipare Il Sole 24 Ore in base a indiscrezioni raccolte in Cina tra ambienti vicini al governo di Pechino, la famosa lista, quella per la quale si attendono le autorizzazioni, sarebbe composta esclusivamente da banche e soggetti finanziari. Eccola: oltre a Yonghong Li e Haixia, nomi già certi, ci sarebbero la Huarong International, la Industrial Bank, la Bank of Guangzhou, la China Zheshang Bank. Queste ultime due entità, cioè la Bank of Guangzhou, la China Zheshang Bank, sono banche controllate da una municipalità e da una provincia, quella di Zheshang. Insomma, di fronte a nomi di questo tipo, è comprensibile che le autorizzazioni possano tardare ad arrivare: in queste istituzioni è infatti coinvolto, anche se indirettamente, lo Stato cinese, ma sono collegate anche a città e province.

Resta dunque da capire il concreto coinvolgimento di questi soggetti finanziari: se il loro apporto avverrà tramite capitali propri, oppure se tramite forme finanziarie miste (quindi all’origine debito) che in Europa arriveranno come equity. Inoltre c’è da ricordare che il governo cinese, proprio di recente, ha avviato una stretta contro gli investimenti esteri delle proprie aziende in settori che non siano core business per le stesse. L’altra considerazione è sulla durata dell’investimento di questi soggetti finanziari, che potrebbero puntare a quotare il Milan (benché l’Ipo sia di difficile realizzazione), per monetizzare quanto investito.

Yonghonhg Li, da sconosciuto raider, sta giocando gran parte del suo futuro imprenditoriale in un’operazione dove finora gran parte dei capitali sono stati messi dal piatto da lui stesso o da ambienti a lui vicini. Di sicuro la cordata, se i nomi verranno confermati dopo le autorizzazioni e se domattina come promesso arriveranno gli ulteriori 100 milioni, sembra in grado di avere un polmone finanziario importante per acquistare e rilanciare il Milan in ambito calcistico. Ma il condizionale resta d’obbligo in una vicenda che ormai riserva colpi di scena e sorprese ogni giorno. (fonte: Il Sole 24 Ore)

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