Rinnovo Jack, il primo esame di convivenza: per i cinesi l’ingaggio è eccessivo?

Galliani prova a portarsi avanti con il lavoro, magari affrontando per prime le tematiche (all’apparenza) più semplici. Ma servendo l’ok dei cinesi, anche quello che pare scontato potrebbe diventare improvvisamente complicato. Ieri lo storico AD rossonero ha incontrato Mino Raiola, l’argomento dell’incontro non è stato l’ingarbugliato rinnovo di Donnarumma ma quello ben più agevole di Bonaventura: l’accordo è stato raggiunto – contratto fino al 2020 e ingaggio raddoppiato, da 1 a 2 milioni più bonus – però non basta, perché decisioni di questo genere devono essere concordate insieme a Fassone e Mirabelli. Non il massimo, per uno che ha 70 anni e ne ha 30 di Milan alle spalle, dipendere da ipotetici proprietari futuri.

Il silenzio della nuova proprietà sul tema, sottolinea Tuttosport, fa riflettere e invita alla prudenza nel non dare già tutto per fatto. Se certamente si immagina lo stesso parere favorevole nel prolungamento in sé per sé, rischiano di sorgere delle discussioni sullo stipendio, ricco e nettamente superiore al passato nonostante il giocatore – ottimo, ci mancherebbe – non sposti sponsor e interessi mediatici particolari. Il “vero” problema riguarda la questione Donnarumma, che ha una scadenza più imminente rispetto a Jack (2018 a 2019) ma che, ormai è arcinoto, deve attendere la maggiore età (il prossimo febbraio) prima di sottoscrivere un rinnovo quinquennale. Il consorzio vorrebbe vederci chiaro, capire le reali intenzioni e le richieste dell’agente del portierone.

Galliani e MontellaSenza dimenticare, poi, che il loro vero banco di prova sarà il mercato di gennaio, quando non basteranno mosse del genere – pur fondamentali – per accontentare Montella. Servono rinforzi, o meglio servirebbero in quanto bisognerà vendere per comprare. Necessaria una strategia comune, ma all’orizzonte non sembrano esserci summit imminenti.

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