Il 2016 è arrivato alla conclusione e anche in casa Milan è tempo di bilanci. Come possiamo valutare l’operato di Vincenzo Montella in questi 6 mesi di lavoro? Sicuramente in modo positivo. Non solo per la Supercoppa Italiana sollevata sotto il cielo di Doha, ma anche e soprattutto per il gioco che il tecnico ha saputo dare al Milan, una squadra tutto sommato identica a quella deludente vista nella passata stagione. Il percorso di Montella inizia la scorsa estate, a fine giugno. All’Areoplanino tocca il compito di ricostruire una squadra uscita con le ossa rotte da un campionato da incubo, terminato fuori dalle coppe europee e con il ko in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Senza contare su rinforzi, Montella si tira su le maniche e inizia a plasmare il suo Milan: una squadra che inizia il campionato con il marchio del 4-3-3 e un gioco frizzante.
Dopo un inizio a singhiozzo, con una vittoria e due sconfitte rispettivamente con Torino, Napoli e Udinese, i rossoneri rialzano la testa al Ferraris contro la Sampdoria. Da lì in poi, il Milan di Montella cresce in autostima e cambia testa. Pur con logici ed evidenti limiti, il centrocampo inizia a carburare e la difesa, grazie alla crescita esponziale del tandem Paletta-Romagnoli e alla definitiva maturazione di Donnarumma, concede meno gol del solito. Sul fronte offensivo, poi, il tecnico milanista ha rispolverato Suso, da tempo fuori dai radar, ha dato fiducia a Niang, responsabilizzato Bonaventura e lanciato Lapadula. Non va inoltre dimenticata la scelta di puntare su Manuel Locatelli, presto diventato punto fermo della mediana. C’è comunque da dire che già prima dell’infortunio di Montolivo Montella aveva puntato con convinzione sul canterano rossonero.
Twitter: @Fede0fede
(Foto: AcMilan.com)
This post was last modified on 1 Gennaio 2017 - 22:41