Roma all’Olimpico, Atalanta a San Siro e Juve a Doha (finale di Supercoppa) diranno esattamente chi è e dove può arrivare il Milan di Montella. Tre gare in dieci giorni che dovranno fare chiarezza sulle ambizioni e sulla crescita di una squadra che, ad agosto, veniva presa poco in considerazione anche solo per un posto in Europa League. Prima, però, bisognerà superare l’ostacolo Crotone, domani alle 12.30, che cercherà quantomeno di rallentare la corsa dei rossoneri per muoversi a piccolissimi verso la difficile salvezza.
Ci vorrà una prestazione di grande vigore. L’allenatore non vuole distrazioni, nonostante pensi già inevitabilmente alle sfide successive: decisive per il campionato e per provare a conquistare il 29esimo Trofeo dell’era Berlusconi. Il Crotone farà comunque media nella valutazione complessiva, i punti in palio sono sempre 3. L’anno scorso, con le squadre poi retrocesse (Verona, Frosinone e Carpi), il Diavolo ha racimolato solo 7 lunghezze su 18, quest’anno l’Aeroplanino ha migliorato in fretta le cose e i calabresi, dopo Pescara, Palermo ed Empoli, rimangono l’unica “piccola” da battere. Senza dimenticare i buonissimi risultati con le grandi: Juve, Lazio e Torino messe ko e i pareggi a Firenze e nel derby, a parte il passo falso di Napoli. Ma sarà la Supercoppa il banco di prova più importante. Il 23 dicembre, a Doha, niente appare scontato come a inizio stagione: l’avvio micidiale della Juve non dava concrete speranze, invece questo Milan sorprendente ha le carte in regola per fare ancora male ad Allegri, un po’ in affanno pure a causa dei pesanti infortuni di qualche giocatore chiave. Sarebbe un premio gratificante per la società, a secco dal 2011 e impegnata nella delicata cessione ai cinesi.
This post was last modified on 3 Dicembre 2016 - 13:40