Da qualche settimana a Milano si sta vivendo uno strano fenomeno, una nuova moda serpeggia tra i tifosi del Milan: parliamo della Lapa-mania. In quattro giornate di campionato Lapadula ha conquistato un posto speciale nel cuore dei milanisti: per fame, voglia e gol rappresenta il ragazzo che è arrivato in alto dopo anni di gavetta, il casciavit che si è realizzato tramite il grande lavoro.
Contro Palermo, Empoli e Crotone Lapadula ha segnato 4 gol, di cui due decisivi che hanno fatto restare il Milan al secondo posto e gli hanno fatto scalare la gerarchia in attacco. Il numero 9, a meno di incredibili e al momento non pronosticabili sorprese, guiderà l’attacco rossonero anche a Roma, nel primo vero big match da titolare. Le gare importanti per l’ex Pescara però non sono solo quelle dove è finito sul tabellino dei marcatori, ma anche quelle in cui ci sono stati segnali o un episodi importanti, come per esempio il derby. Contro l’Inter Lapadula gioca pochissimo, gli ultimi minuti di partita ma il momento del suo ingresso ha probabilmente segnato la svolta della sua stagione. Minuto 79, mentre aspetta l’uscita di Bacca, l’ex Pescara si esibisce un mix tra una preghiera e una danza rituale per caricarsi. San Siro ribolle e si lascia andare a un boato: i tifosi, in una sorta di scelta dell’attaccante, hanno preso la loro decisione e si sono schierati con lui.
Quattro giornate al centro dell’attacco del Milan, ora è atteso dalla prova più importante, contro una grande squadra in uno scontro diretto. Vero che fino a questo momento ha sfruttato alla grande le occasioni che Montella gli ha concesso, ma in molti, dall’altro lato, hanno interpretato le scelte del mister quasi come un obbligo, una mancanza di alternative visto l’infortunio di Bacca. L’Olimpico anche per spegnere gli ultimi scetticismi, perché se dovesse risolvere anche questa gara allora sì che diventerebbe l’attaccante titolare del Milan con buona pace del Peluca. Le mani dietro le orecchie dopo i gol servono anche per sentire meglio le ingiuste critiche.