Rischia di essere una giornata cruciale, questa del 13 dicembre, per le sorti future del Milan: i 100 milioni di euro, che rappresentano la seconda caparra versata dalla Sino-Europe Sports, in proiezione del closing rinviato a marzo, sarebbero dovuti arrivare sui conti di Fininvest entro la mezzanotte di ieri, ma alcuni problemi tecnici hanno rallentato le operazioni.
Problemi tecnici che, secondo l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, non impediranno che i soldi arrivino regolarmente questa mattina, magari prima dell’inizio dell’assemblea dei soci a Casa Milan. Il quotidiano milanese, poi, asserisce che anche questi 100 milioni, come quelli della prima caparra, sono capitali personali di Yonghong Li, presidente di Sino-Europe ed evidentemente il più esposto a livello economico.
E gli altri investitori? Ieri da Pechino sono arrivate alcune indiscrezioni secondo le quali, oltre appunto a Yonghong Li ed al fondo statale Haixia Capital, paiono esserci Huarong International, compagnia finanziaria che fa capo al Ministero delle Finanze, la Bank of Guangzhou, l’Industrial Bank e la China Zheshang Bank, oltre ad un soggetto ancora sconosciuto. Una volta versata la seconda caparra, SES proseguirà nel lavoro per arrivare al closing entro marzo, con l’intenzione di predisporre un piano alternativo in caso di difficoltà nell’ottenere le autorizzazioni statali: un prestito da parte di banche europee, a cui poi verrebbero restituiti i 320 milioni, che sono già pronti ad uscire dai confini cinesi.
This post was last modified on 13 Dicembre 2016 - 15:53