Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Yahoo Sport Italia. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Tv. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 62 del DTT).
Le aspettative erano alte. E, almeno sul piano del gioco e del carattere, sono state rispettate. La sconfitta di Roma ci restituisce la certezza di un squadra solida, disegnata col compasso da Vincenzo Montella. Ma si torna a casa senza punti e con l’amarezza di aver avuto con Niang l’occasione per mettere la partita su un altro binario. In questo senso è stata un’occasione persa, in un match che non deve farci essere contenti “solo” di aver a tratti fatto la partita. Anzi. Sono gare come queste che possono rivelarsi deleterie per un gruppo sempre alla ricerca di equilibrio tra campo ed extra campo.
Atalanta e Supercoppa contro la Juve sono impegni che impongono un percorso netto da qui a Natale. Con la speranza di non ritrovarci sotto l’albero a leccarci le ferite di un fine anno amaro rispetto a quel che abbiamo visto da agosto ad oggi. Ci sono, infatti, vari motivi per guardare con fiducia alle prossime partite di questo 2016. Il primo è il buon rientro di Andrea Bertolacci, valida alternativa al centrocampo collaudatissimo. Chissà che non sia lui il nuovo acquisto per la seconda parte della stagione… Il mercato, tra l’altro, aiuterà a sfoltire una rosa sicuramente abbondante per quello che sembra essere l’orizzonte ristretto al quale guarda Montella per fare le formazioni.
Stamattina, intanto, capiremo di più (o forse no) circa il prossimo futuro rossonero. Questione di (poche) ore e la seconda caparra dalla Cina dovrebbe “atterrare” sul conto corrente di Fininvest. Ma l’atteso closing è ancora lontano, al punto che Adriano Galliani e Barbara Berlusconi brinderanno oggi ad un altro Natale insieme a Casa Milan. Con buona pace di chi ha sperato che il 13 dicembre fosse l’occasione “buona” per la rivoluzione.