La gioia è di quelle incredibili, perché inaspettata e perché è arrivata dopo una gara infinita in cui il Milan partiva sfavorito e davanti aveva la più forte di tutte. La Supercoppa Italiana conquistata ai rigori contro la Juventus regalerà delle serene feste ai tifosi rossoneri che si godranno questo meritato trionfo.
La bellezza della vittoria sta anche nel fatto di essersela meritata questa coppa, dopo una prestazione matura e consapevole delle proprie forze. Una crescita di squadra che ha le sue fondamenta nella difesa, il reparto che più di tutti sta stupendo in questo inizio di stagione. La coppia centrale formata da Romagnoli e Paletta ha ormai trovato degli automatismi perfetti, una coordinazione nei movimenti assodata e una complicità fondamentale per qualsiasi retroguardia. Se andiamo a rianalizzare le due sfide alla Juve di quest’anno scopriamo che nessun avversario è riuscito praticamente ad annullare Higuain come i due centrali rossoneri. Il Pipita non si è quasi mai visto, non è mai andato al tiro e non è riuscito a trovare il guizzo giusto per far esplodere tutta la sua potenza. Il pericolo numero uno, il bomber assoluto della passata stagione, il Re Mida del gol, in 210 minuti è rimasto a bocca asciutta ed è rimbalzato indietro contro il muro rossonero. Lo stesso dicasi per Mandzukic che arrivava da un periodo di forma straordinario ma non è riuscito a far valere il suo strapotere fisico.
Non solo la linea di mezzo perché la retroguardia rossonera ha trovato in Abate un grande terzino, un immenso trascinatore e uno splendido capitano. Il numero 20 sta spingendo tantissimo, ara la fascia destra in continuo e regala a Suso sempre un’alternativa valida, portandogli via l’uomo. Milanista nel cuore e nell’anima, a Doha, con la fascia al braccio ha alzato – insieme a Montolivo (gesto fortissimo per far capire l’importanza del gruppo) – un trofeo conquistato da protagonista. Sul fronte opposto contro la Juve si è ritrovato anche De Sciglio, ordinato e concentrato come non gli capitava da tempo. Chiudersi, essere compatti per poi ripartire e fare male. Questa la forza del Milan che quindi deve avere nella difesa il suo punto cardine. 4 uomini forti singolarmente che si esaltano con il gruppo consapevoli che poi, quando non riescono a farcela hanno alle loro spalle un baby fenomeno che con le sue manone scaccia gli incubi, trasformandoli in urla di gioia.