Deulofeu non è italiano, il nome lo chiarisce subito, però ha delle caratteristiche perfette per il Milan: è giovane, ha talento e una serie di primati con la Nazionale spagnola dell’Under-21. E poi, forse soprattutto, potrebbe essere il primo giocatore a mettere d’accordo le 2 anime della società.
All’attuale dirigenza piace per questione tecniche: esterno che gioca su entrambe le fasce, preferibilmente a destra, sarebbe il vice di Suso e in generale un’alternativa in più per l’attacco che sta per rinunciare a Luiz Adriano. I pregi: velocissimo, quasi imprendibile nello scatto sui 30 metri, bravo a puntare l’uomo e dotato di buon senso tattico. I difetti: mai troppo continuo fisicamente e abbastanza leggero. Ha esordito nel Barcellona, prima nella squadra B (a 17 anni, nel 2011) e poi agli ordini di Messi e Guardiola (il 29 ottobre dello stesso anno, da maggiorenne); a dicembre anche l’apparizione in Champions League. Nella cantera blaugrana, il tridente non era niente male: Deulofeu, Icardi e Rafinha. L’allenatore, allora, era Luis Enrique e Gerard giocava sempre sotto età. Oggi all’Everton, ma da tempo capitano dell’Under-21 e di recente da record per numero di presenze (32) e gol fatti (16). In passato, nelle giovanili, aveva incrociato Suso e insieme avevano vinto l’Europeo U-19 nel 2012. Al Siviglia si rese protagonista di uno scambio di tweet con l’allenatore Emery, che ne criticava l’atteggiamento esortandolo a sacrificarsi di più e seriamente: lì vinse l’Europa League ma da non protagonista (non venne convocato), a differenza di Bacca, decisivo e ancora possibile compagno.
This post was last modified on 31 Dicembre 2016 - 15:11