Gli inguaribili ottimisti, però, possono avere un valido motivo per vedere il lato positivo di questo rinvio. Vincenzo Montella, infatti, in questi mesi ha avuto un vantaggio che tutti i suoi predecessori non hanno avuto. Ha potuto lavorare, infatti, in piena autonomia e libertà, senza interferenze ed ingerenze presidenziali, più o meno pesanti. Sappiamo, infatti, che spesso i diktat (fatti arrivare sotto forma di consigli) di Silvio Berlusconi, non hanno fatto altro che destabilizzare l’ambiente e imposto, a tecnici che stavano (o stavano cercando) trovando la quadratura con il loro lavoro, moduli, giocatori e pensieri di gioco. Allegri, Mihajlovic, Zaccheroni, Leonardo, ma anche quelli un po’ più vincenti come Ancelotti, sanno benissimo di cosa stiamo parlando.
Ora, senza voler sminuire in alcun modo gli enormi ed inequivocabili meriti di Vincenzo Montella, è chiaro che l’attuale tecnico rossonero ha potuto lavorare con serenità e tranquillità, senza dover dare conto a nessuno e senza, anche questo per la prima volta, l’assillo dei risultati da raggiungere a tutti i costi. Senza una chiarezza societaria è stato lui a prendersi la responsabilità di tutto e lo ha saputo fare alla perfezione. Questo aspetto, visto il rinvio del closing, non cambierà almeno per altri due mesi e mezzo e l’ex allenatore di Fiorentina e Samp, se ne potrà soltanto avvantaggiare. Non una situazione rassicurante, insomma, ma che almeno porta con sé qualcosa di estremamente positivo.
This post was last modified on 10 Dicembre 2016 - 21:35