In Finanza, nulla è nero e nulla è bianco. C’è una tonalità intermedia. Questa frase, che anni fa mi è stata detta da un banker ora in pensione, vale per il possibile riassetto azionario del Milan. Il significato? Sulla vicenda Milan non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi, con nomi ad effetto, né da speculazioni contrarie. C’è una lista che Il Sole 24 Ore ha anticipato poco fa in base a indiscrezioni raccolte in Cina tra ambienti vicini al governo di Pechino, quella per la quale si attendono le autorizzazioni. Eccola: oltre a Yonghong Li e Haixia, nomi già certi, ci sarebbero la Huarong International, la Industrial Bank, la Bank of Guangzhou, la China Zheshang Bank. Queste ultime due entità, cioè la Bank of Guangzhou, la China Zheshang Bank, sono banche controllate da una municipalità e da una provincia, quella di Zheshang. Domani, all’alba, secondo i rumors, dovrebbero arrivare gli ulteriori 100 milioni come anticipo per chiudere l’operazione a marzo. Il condizionale resta d’obbligo in una vicenda come questa dove, come detto, nulla è nero o bianco ma c’è una tonalità intermedia. Ma vediamo quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi per il prosieguo dell’operazione.
Aspetti positivi.
1) Se domattina arriveranno altri 100 milioni, sembra difficile che la transazione possa fallire.
2) I nomi che il Sole 24 Ore ha svelato sembrano nomi abbastanza di peso. Quindi, se saranno confermati, il progetto Milan potrebbe diventare interessante.
3) Con questi nomi anche il progetto industriale attorno al brand potrebbe diventare interessante.
4) La possibile Ipo del Milan in Asia, anche se difficile da realizzare, potrebbe spiegare un coinvolgimento di soggetti finanziari.
Aspetti negativi.
1) Resta da capire perché nella cordata ci siano soltanto soggetti finanziari e banche. Il calcio per le banche non è core business. Per fare un esempio, Unicredit è scappata dall’investimento sulla As Roma. I casi in cui gruppi bancari investono sul calcio sono pochissimi e spesso si spiegano in altro modo: ad esempio è vero che la cinese Citic ha investito sul Manchester City, ma secondo rumors quell’investimento altro non sarebbe che un “portage” per lo stesso sceicco o per ambienti a lui vicini. Quindi resta da capire se le banche parteciperanno al fondo tramite equity o con altri strumenti più vicini al debito.
2) Nei soggetti nella lista ci sono banche controllate dallo Stato, da città cinesi e da province. Tuttavia il Governo non è direttamente coinvolto nell’operazione, anche se ci sono delle entità a lui vicine. Come ripetuto la volontà del governo cinese di investire nel calcio, sembra più una “bufala” mediatica, che una reale volontà.
3) Lo stesso Governo cinese ha di recente affermato che farà una stretta su investimenti all’estero delle sue aziende, quando non sia core business.
4) Resta misteriosa la figura di Yonghong Li e dove il raider di Borsa raccolga i suoi capitali.
Fonte: Carlo Festa, The Insider.
This post was last modified on 12 Dicembre 2016 - 17:30