Dopo 83 lunghissimi giorni, Luca Antonelli si è ripreso la fascia sinistra del Milan. 11 settimane e 6 giorni nei quali Luca ha prima sofferto di una commozione cerebrale e poi di una lesione muscolare al polpaccio. Un’assenza pesante, di quelle che macchiano l’annata di un’atleta, ma da professionista serio, il nativo di Monza ha sempre lavorato in silenzio, ritrovando la maglia da titolare contro l’Atalanta. E che gara.
Smaltita la ruggine dei primissimi minuti, l’ex Genoa ha macinato chilometri come se nulla fosse, trasformandosi in un vero e proprio treno della corsia mancina. Si è rivisto un giocatore vero, un terzino da sempre importante. Cambiavano i tecnici ma Luca era sempre lì, pronto ad essere un punto di riferimento per chiunque si sedesse sulla panchina del Diavolo, in campo e nello spogliatoio. Il match contro gli orobici restituisce a Montella un terzino di livello, un esterno difensivo di un certo spessore. Una pedina che mancava, fornendo una meritata pausa di ossigeno al solitario De Sciglio, per lunghi tratti unico a disposizione per il ruolo. Al di là del palo che ancora trema in quel di San Siro, il classe ’87 ha fornito una prova di alto valore, risultando essere uno dei migliori in campo.
Propulsione continua, tanto coraggio nelle scelte, intraprendenza, movimenti senza palla e qualità con la sfera tra i piedi. Luca c’è e si è visto. In una stagione nella quale Mattia non ha convinto, per mille ragioni, la presenza di Antonelli potrebbe fornire un’alternativa tangibile nelle scelte del condottiero campano. E contro la Juventus? Visto l’ottima partita, riproporre Antonelli non sarebbe poi così cattiva come idea, ma la titolarità di De Sciglio dovrebbe tornare ad essere ristabilita. Per una chiara questione tattica. Il Diavolo di Montella, in fase di possesso palla, gioca palesemente con la difesa a 3, che piaccia o no al presidente Berlusconi. In questo trittico della retroguardia, Romagnoli e Paletta si allargano, trovando in De Sciglio il terzo bloccato a sinistra, permettendo dunque le scorribande offensive di Abate. Nella gara più importante dell’anno, è logico immaginare che l’allenatore di Pomigliano d’Arco non muti le proprie certezze, ma ora Luca c’è, fornendo quantomeno una scossa alle gerarchie dell’out mancina.