Largo e viva i giovani. Certamente è una delle cose più belle offerte da questo Milan, insieme al (conseguente) ritorno in zona Europa. Ma occorre sempre far riferimento a tutto il contesto e Montella, nel post-Atalanta a San Siro, ha centrato il punto ed elogiato Abate e Paletta: “Sono loro quelli che mi hanno impressionato di più”. Trent’anni, classe ’86 alla riscossa. E fa un po’ ridere se i decani in casa rossonera sono i nati a metà degli anni 80, ma è così. I più anziani sono Montolivo e Sosa, abbondantemente alleggeriti dal resto della squadra. Quando si chiede a un allenatore o a un giocatore quale sia la ricetta giusta per allestire una rosa competitiva, la risposta sostanzialmente è la stessa: un mix generazionale.
Concetto di cui la difesa milanista è l’emblema perfetto, analizza La Gazzetta dello Sport: di fianco all’esperienza di Abate e Paletta, ecco Romagnoli, il giovane già grande (21 anni), e De Sciglio, il giovane-vecchio (24 anni). Il reparto sta funzionando abbastanza bene, dopo normali difficoltà iniziali: per sei volte su diciassette giornate non ha preso gol, dando in generale una confortante idea di solidità acquisita. E che aumenta con il passare del tempo. Ignazio e Gabriel, in particolare, stanno vivendo un periodo di elevata lucidità. Il primo porterà la fascia di capitano al braccio ancora a lungo, mantiene un livello di rendimento molto elevato, viene supportato da un’ottima condizione atletica e così riesce ad essere dinamico in entrambe le fasi; di recente, specialmente in quella offensiva dove riesce a sganciarsi, spingere e puntare l’uomo in scioltezza. La corsia destra, ovviamente Suso compreso, è uno dei punti di forza del Diavolo.
This post was last modified on 20 Dicembre 2016 - 16:34