Mbaye Niang non è un giocatore qualunque, la sua maturazione sportiva sta avanzando a grandi passi sia sotto l’aspetto tecnico, sia dal punto di vista della leadership. Il francese è diventato un giocatore fondamentale, e a detta di qualcuno anche indispensabile, per Vincenzo Montella e per il Milan.
Intervistato da Tuttosport, Niang ha ripercorso con la mente alcune tappe della sua carriera, a partire dal derby di ritorno dello scorso anno, dominato dal Milan: “E’ successo che abbiamo dominato e vinto 3-0, ho servito l’assist a Bacca e segnato il terzo gol. E’ stato il match che mi ha fatto crescere, che mi ha liberato. Avevo bisogno di fare gol in una partita importante. Ripetersi? L’importante non è chi segna, ma chi vince. Siamo giovani, pensiamo al gruppo e non ai singoli. Poi se gioca segna sicuramente Bacca. Ci siamo resi conto di quello che potevamo fare, siamo un bel mix sia a livello anagrafico che come organico“.
Sul rapporto con gli allenatori: “Gasperini, Mihajlovic e Montella mi hanno dato sicurezza facendomi giocare con continuità, Allegri invece mi ha fatto esordire in Champions, devo molto anche a lui. Montella quando è arrivato ci ha detto per prima cosa: vi farò diventare un gruppo. Per me è la cosa più importante, il gruppo ti fa andare oltre. Questo è il nostro punto di forza. Ho un buon rapporto anche con Nicola Caccia (vice allenatore ndr). Parliamo tanto e dal primo giorno mi ha preso in simpatia“.
Sulla sua crescita caratteriale: “Io un leader? Sono tra quelli da più tempo al Milan, so parlare nello spogliatoio, mi sento un trascinatore e non mi tiro mai indietro. Questo vuol dire essere leader. Penso di poter fare il capitano del Milan, ho alle spalle momenti che mi hanno dato esperienza e fatto crescere”.
This post was last modified on 19 Novembre 2016 - 10:18