Simone Basilico è giornalista pubblicista dal 2016. Fa parte dello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte, dal 2015. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero: ogni weekend sui campi di Primavera, Allievi, Giovanissimi, Esordienti e Pulcini.
Oramai vale tutto e il contrario di tutto. Il Silvio Berlusconi completamente riabilitato dopo l’operazione e tornato sulla scena politica delle ultime settimane regala perle d’annata in continuazione. Come se il mondo finisse in quel maledetto 13 dicembre e come se tutto andasse rigurgitato prima, in attesa di novità che cambino – ancora una volta – le carte in tavola. Il problema è che noi, comuni mortali che viviamo in simbiosi con i colori rossoneri, ci siamo stufati di essere considerati fessi.
Il capitolo closing è una storia che sarà destinata a qualche libro o film di fantascienza. Quello che sto scrivendo in questi minuti potrà non valere più fra un paio d’ore e nuovi capitoli di questa vicenda posso aggiungersi. Una cosa è certa: nessuno ha mai saputo la verità assoluto. Nessuno. Ho sempre sostenuto che nessuno la possedesse, nemmeno i capi fazioni delle rispettive cordate: lo schieramento del “Sì, i cinesi esistono” e quello del “No, i cinesi non esistono”. Pare un referendum eppure stiamo banalmente parlando di un pallone che rotola su un campo da calcio. Siamo partiti da qui per fare giri immensi e ritornare, a dieci giorni dall’effettiva chiusura dell’affare, al punto di partenza. Il tema rimane la materialità dei futuri nuovi proprietari del Milan e in questa storia bisogna procedere con cautela. Perché sono tanti gli elementi che fanno credere che sia impossibile che una cordata regali 100 mln dalla finestra e perché, stampa italiana schierata nella sua totalità, tutti riportano dubbi quotidiani verso questo 13 dicembre. E i fessi, come sempre, siamo noi. Che seguiamo pedissequamente i vari venti che tirano sopra Milanello. Ma un giorno qualcuno dovrà dirci come sono andate realmente le cose.
Chiudo con una sola riflessione dedicata a Silvio Berlusconi. Ce ne sarebbero tante, viste le ultime uscite, ma scelgo questa. Sono mesi che oramai ripete che questa creatura del Milan giovane e italiano sia il prodotto di una sua precisa e chiara volontà. La realtà è che se il Milan ad Empoli gioca con l’età media più bassa dal 1986 ad oggi non è perché Berlusconi ci ha visto lungo ma perché da cinque anni si è totalmente disinteressato alle vicende rossonere. Ed è troppo facile prendersi i meriti ora di una squadra al secondo posto. Berlusconi parla di giovani e italiani. Come Mihajlovic: “Berlusconi è venuto due volte a Milanello per convincermi a mettere Diego Lopez. Io gli ho detto che aveva due possibilità: mandarmi via e mettere Diego Lopez, tenermi e vedere in porta Donnarumma. Lui mi ha tenuto, per fortuna. Sua”. 14 novembre, intervista al Corriere della Sera. Smentite o repliche non ne sono arrivate. Silvio, dai.
Twitter: @basilicosimone
This post was last modified on 29 Novembre 2016 - 16:29