Si può dare di più. Il Milan e i suoi terzini sottotono

AAA terzini decisivi cercasi. In casa Milan, nella settimana di sosta per le Nazionali, si tira un primissimo bilancio di questo positivissimo scorcio di stagione: se la cura Montella ha giovato a gran parte della rosa, sia come singoli sia come reparto – l’affiatata coppia centrale Paletta-Romagnoli, per esempio, ma anche l’esplosione di Locatelli e il ritorno al top di Bonaventura, oltre all’alto e costante rendimento di Suso e Niang – non si può dire lo stesso degli esterni di difesa. Intendiamoci: non sono il punto debole dell’undici rossonero né sono stati protagonisti di disastri, ma ci si aspettava e ci si aspetta di più. Abate, De Sciglio, Antonelli, Calabria (più il desaparecido Vangioni) è un pacchetto di laterali che può far meglio: chiedere più incisività, soprattutto in proiezione offensiva come contributo in termini di gol e assist, è più che legittimo.

abate (spaziomilan)

Le attese d’inizio anno, d’altronde, erano alte. L’Aeroplanino predica un calcio offensivo e propositivo, palleggiato con la qualità di centrocampisti e mezzepunte ma anche avvolgente sugli esterni, chiamati a essere riferimento costante quando la squadra si propone in avanti. Filosofia di fatto sconfessata per un gioco più pratico ed equilibrato, anche di ripartenza, ma che comunque non ha limitato i terzini del Milan, che giocano molto alti, quasi in posizione di ali, per sfruttare con le ali del tridente le superiorità numerica sulle corsie. E se questa idea, a seconda delle esigenze tattiche e della cifra tecnica dell’avversario, talvolta viene comunque riproposta, la risposta è stata tutto sommato deludente. Troppi pochi assist e nessun gol per i vari Abate, De Sciglio, Antonelli e Calabria, sfruttati da Montella come veri e propri esterni offensivi. Anche perché la cifra tecnica è indubbiamente buona: De Sci, in particolare, ha piedi buoni, quasi da centrocampista, mentre Antonelli ha tempi d’inserimento e senso del gol che in teoria gli permetterebbero maggiore incisività.

In ottica derby, Montella dovrà fare una scelta importante anche in difesa: puntare sulla continuità, su Abate-De Sciglio, o proporre il rientrante Antonelli? L’ex Genoa è ormai pienamente recuperato, tanto da essere addirittura in Nazionale con Ventura, e può insidiare uno dei due “destri” della batteria d’esterni: sulla carta rischia più Abate – la sua non convocazione nell’Italia rispetto al compagno di reparto, a lungo ai box, è quantomeno curiosa e spiega in parte le considerazioni fatte sul rendimento poco positivo dei terzini rossoneri – ma anche De Sciglio deve far di più. Il “2” è in ripresa fisica e psicologica da annate complicate sia in campo sia fuori, ma il Milan non può che aspettarsi altro da chi era considerato, a torto o a ragione, uno dei suoi migliori giovani: i suoi problemi, relazionati al potenziale, rattristano parecchio. Montella, dopo i successi avuti coi vari Paletta, Locatelli, Suso e affini, dovrà rilanciare in pieno anche lui.

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