Vittorie con 8 protagonisti diversi: grazie a Montella il Milan è tornato una squadra

A volte non si può scegliere quante stelle avere nella propria squadra, se è meglio averne più di una a fronte di un gruppo più o meno forte, perché le stelle costano e a volte non te le puoi proprio permettere. Il Milan fa parte di questo caso, formato con un mercato decisamente al ribasso secondo l’obbligata logica – in mancanza di soldi – del low-cost. E allora un buon dirigente deve riuscire a comprare il maggior numero di giocatori decisivi.

Il passaggio seguente spetta al tecnico, chiamato a dar loro gli strumenti per farlo: gioco, tattica, convinzioni. Ovviamente lo step finale tocca ai diretti interessati. Ecco, in questa stagione la filiera sta seguendo correttamente il proprio corso. Mercato a parte, il resto funziona molto bene grazie al grande lavoro dell’allenatore – i risultati sono abbondantemente superiori alle aspettative – e alla sua ottima capacità di conoscere la rosa. Perché la giornata di gloria è capitata (quasi) a chiunque. Aggrapparsi solo ai gol di Bacca, che ci sono stati, sarebbe ingiusto e limitante. E così ogni vittoria contiene un protagonista diverso: Carlos ha segnato 6 gol, come l’anno scorso, ma la novità è che sono aumentate di 4 unità le reti degli altri. Montella ha sempre sottolineato tale concetto, rimarcando che la crescita passa dall’unione e l’intesa globale e ad oggi deve essere soddisfatto: il Milan, applaude La Gazzetta dello Sport, dà finalmente l’idea di essere tornato una squadra.

gol-locatelli-smLa filosofia dell’Aeroplanino è chiara: coinvolgere nelle azioni il numero massimo di protagonisti in campo. Non a caso il suo calcio parte dai piedi del portiere, il quale tendenzialmente la passa largo e orizzontale al terzino, per poi finire in attacco. Tutto calcolato e quindi tutto più facile. L’alternanza è davvero tanta: da Donnarumma, uomo-copertina e monumentale a parare a San Siro il rigore a Belotti il rigore del possibile 3-3 all’esordio; al gol-riscatto di Bacca a Marassi dopo la punizione in panchina; fino ai sigilli di Kucka e Locatelli a Verona, la prodezza di Locatelli con la Juve, il colpo di genio di Bonaventura col Pescara e il tacco magico di Lapadula a Palermo. Quanti eroi per Montella.

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