Domenica, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani festeggeranno le nozze di platino con il Derby di Milano. Infatti è in programma il numero 75 della lunga epopea berlusconiana che sostanzialmente vede in vantaggio i rossoneri a livello assoluto. Esordisce così l’analisi del Corriere dello Sport sull’ultima stracittadina dell’attuale dirigenza rossonera.
Uno dei successi più belli e leggendari, resta sempre e comunque il 0-6 del 11 maggio 2001, applaudito da Berlusconi in persona. Una sfida mitica davanti ad una San Siro colmo di nerazzurri. Un’altra grande partita nei cuori dei rossoneri, risale all’8 gennaio 1998, quarti di finale di Coppa Italia, altro punteggio tennistico per calmare gli animi dei cugini: 5 a 0 e Diavolo che poi volerà fino in finale.
Ma la vera gloria nei derby, è stata raccolta oltre i confini nazionali. L’indimenticabile ed indimenticato doppio confronto di Champions League capace di portare il Diavolo in finale del torneo, beffando proprio l’Inter con un doppio pareggio. Come dimenticare poi l’ultimo trofeo dell’era Berlusconi vinto, quella Supercoppa Italiana soffiata proprio alla banda di Gasperini a Pechino. Nella lista dei super eroi del derby, impossibile non trovare i nomi di Shevchenko, (14 reti), infrangendo il record di Meazza fermo a quota 13. Ma non solo l’ucraino: Kakà, Ibrahimovic e Inzaghi. Da avversario invece, Berlusconi ha dovuto applaudire, per ben 6 volte, l’argentino Milito, congedatosi dal calcio proprio in settimana. Il presidente e Galliani, conclude il Corriere dello Sport, sperano di congedarsi con una vittoria come è accaduto lo scorso 22 ottobre, quando il Milan di Montella sconfisse la Juventus a San Siro. Un addio perfetto per 30 anni d’oro.
This post was last modified on 16 Novembre 2016 - 13:47