Entusiasmo, secondo posto e un Milan che si ritrova in alto con merito. Il 4-1 di Empoli ha fornito moltissimi motivi per sorridere ed essere soddisfatti anche se qualche macchiolina esiste. Montella ha rivoluzionato l’undici titolare ma alcuni cambi non hanno sortito gli effetti voluti. Così come contro il Genoa, il mister rossonero, sorprendendo un po’ tutti, ha cambiato soprattutto in mezzo. A Marassi stravolgere la fascia destra con Poli e Honda fu disastroso, in Toscana il risultato è stato l’opposto ma le prove di alcuni dei ‘nuovi’ non hanno rispettato le attese.
Se Gomez era alla sua seconda gara consecutiva da titolare e ormai Lapadula può essere considerato tutto tranne che una riserva, era il centrocampo il reparto con più novità . Ai lati di Locatelli c’era una coppia inedita dal primo minuto, sono partiti infatti Mati Fernandez e Pasalic che, per motivi diversi, non hanno sfruttato l’occasione. Nessuna parola o giudizio per il cileno che dopo due mesi di infortunio e i pochi spezzoni nelle settimane precedenti si è conquistato la prima maglia da titolare. Il risultato è stato tragicomico con l’ex Fiorentina che dopo 9 minuti è uscito dal campo per un problema i flessori. Sfortuna e incredulità per il pupillo di Montella che in questi mesi a Milanello ha conosciuto più i muri dell’infermeria che l’erba dei campi. Tornerà e darà importante per il Milan ma la fragilità muscolare inizia a preoccupare.
Prova insufficiente anche per il croato che dopo l’ottimo spezzone con il Pescara e la buona prova con il Palermo, al Castellani si è perso. Una prova scialba, nel primo tempo è stato risucchiato in mezzo ai centrocampisti dell’Empoli, è sembrato in ritardo sulle seconde palle, non ha aiutato Locatelli in fase di opposizione e non si è visto davanti. Un viaggio nell’anonimato, un passo indietro nel percorso di crescita del numero 80 che comunque è giovane e ha davanti a sé ampi margini di miglioramento. Due piccole note stonate in una serata, l’ennesima, piena di entusiasmo e consapevolezza. Il Diavolo c’è e non ha nessuna intenzione di abbandonare il treno che sta marciando verso l’Europa.