E’ stato negli ultimi anni l’ombra di Adriano Galliani, lavorando sottotraccia per cercare di accontentare i desideri di mercato di Vincenzo Montella e di chi lo ha preceduto in panchina. Rocco Maiorino non è quasi mai sotto i riflettori ma è comunque un personaggio importante all’interno del Milan, visto che è in società da ben dodici anni, prima come capo degli osservatori e poi, appunto, come direttore sportivo: “A marzo festeggio dodici anni in rossonero. Sono stato fino al 2011 al settore giovanile, poi ho iniziato con Braida fino ad arrivare a essere capo degli osservatori. Galliani, con grande coraggio, mi ha poi proposto come direttore sportivo. Ho lavorato tanto ma anche avuto maestri di un livello che nessun altro ha. Galliani è l’unico dirigente completo in Europa, con lui parli di tecnica, comunicazioni, aspetti commerciali. In questi anni ho cercato, visto che sono giovane, di modernizzare la rete degli osservatori, con contributi video che prima non sfruttavamo. Per questo ringrazio anche Salvatore Monaco e Paolo Tremolada. Posso dire di essere anche io uscito dal settore giovanile del Milan, che è stato per così tanto tempo la mia famiglia. Il mio futuro adesso che arriverà Mirabelli? Il mio futuro è il derby con l’Inter“.
Maiorino ha concesso un’intervista all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, soffermandosi innanzitutto su Suso, che lui ha fortemente voluto e portato in rossonero dal Liverpool: “Lo conoscevo da quando in Spagna giocava nelle giovanili, lo avevo visto in Estonia nelle finali Under 19, e in particolare mi impressionò contro il Portogallo per personalità e duttilità. Allora giocava da interno di centrocampo come mezzala sinistra, aveva enormi qualità tecniche e avevo intuito che potesse far bene anche da esterno alto. Gli agenti con cui avevo buonissimi rapporti mi dissero che c’era l’opportunità di prenderlo in scadenza dal Liverpool e allora ho cercato subito di convincere Galliani. Poteva sembrare una mossa azzardata andare a prendere un ‘93 che il Liverpool lasciava andare via considerandolo quasi uno scarto dopo che aveva fatto poco in prima squadra. Invece gli sono bastati pochi mesi di adattamento per diventare il giocatore che è oggi”.
Un altro giocatore voluto da Maiorino e portato in rossonero è Leonel Vangioni, che però non ha mai trovato spazio con Montella: “Se mi sono pentito dell’acquisto? Assolutamente no, Vangioni non è un flop. Ha fatto il titolare per anni al River Plate vincendo tutto. Qui finora lo hanno condizionato due infortuni e la difficoltà una volta partito in ritardo di inserirsi in una squadra che stava viaggiando bene. Ma resta un giocatore di livello e a lui dico di stare tranquillo”.