Un numero 10 del Montenegro – e che numero dieci, signori – al Milan c’è già stato, ha fatto la storia e si chiama Dejan Savicevic, il genio rossonero. Ma presto ce ne potrebbe essere un secondo, anche se nel caso sarà una storia completamente diversa. A quasi 48 ore dal derby, dopo i vari affari (rossoneri) del passato – da Seedorf a Coco, da Cassano a Pazzini e da Pirlo a Guly –, attenzione al nome di Jovetic. Oggi all’Inter, ma forse vicino alla corte di Montella come primo ipotetico scambio fra le società cinesi.
Due le condizioni che permetterebbero l’operazione, scrive La Gazzetta dello Sport. Iniziamo con la stima dell’Aeroplanino nei suoi confronti, verificata. Sono stati un anno insieme a Firenze e l’avventura di Vincenzo cominciò con una vittoria in rimonta sull’Udinese proprio grazie a un doppietta di Jo-Jo. Nel 2012 il giocatore era un talento corteggiato da diverse big, Juve in primis, e il tecnico si spese parecchio per non farlo andare via. Così, ora, ci starebbe ripensando: gli piace, poi abitano nella stessa città e qualche tempo fa si sono casualmente incrociati in un ristorante. Montella lo considera ancora un grande attaccante e Montella è molto ascoltato sul mercato: ha già convinto Galliani a prendere Mati Fernandez e a non cedere Niang e Suso, quindi a gennaio dovrà “solo” avere la stessa convinzione con la nuova proprietà. Ma servirà un altro segnale affinché la trattativa riesca a decollare: l’Inter. La sua squadra di appartenenza, che ha in mano il cartellino e non vuole certo rischiare di perderlo alla leggera a danno dei “cugini”. Dipende dallo spazio e dal ruolo che Stefan riuscirà a ritagliarsi con Pioli: se cambierà poco o nulla rispetto ad adesso, allora esisterebbero buoni margini di acquisti; se no, difficile. L’esordio in nerazzurro era stato ottimo: 2 gol in 3 gare, poi l’entusiasmo di Mancini calò e quello di De Boer non si è mai acceso (0 presenze da titolare in questa stagione). Ai margini della squadra, aspetta l’occasione per riscattarsi.
E chissà se quell’occasione non arriverà cambiando maglia e tornando a lavorare col mister di fiducia, grazie al quale ha giocato in più posizioni dell’attacco: sarebbe in grado pure di fare l’alternativa di Bacca come punta, ovviamente preferendo l’esterno.