Nel lodo-Donnarumma, ancora una volta, c’è lo zampino di Raiola. Da un po’ di tempo il famoso agente ha messo le mani avanti sul rinnovo di contratto, scadenza 2018, del giovane portierone. Un conto sono i rapporti con il Milan attuale, un altro quelli con il nuovo management cinese: questo è e sarà il punto. Galliani, di recente, ha alzato le mani sull’argomento, ben sapendo che Mino è titubante nonostante il suo assistito si professi da sempre rossonero. Nel 2014, quando approdò a Milanello, Gigio era consapevole di rinunciare alle lusinghe interiste e juventine e nella sua testa, per ora, rimane un senso di gratitudine nei confronti della società che lo ha strappato alla concorrenza, dandogli fiducia e facendolo esordire in Serie A da sedicenne.
Raiola conosce perfettamente l’importanza del prossimo 25 febbraio, un momento decisivo della carriera, quando il baby-fenomeno diventerà maggiorenne e potrà così iniziare a firmare impegni superiori ai 3 anni. E non a caso la proprietà in arrivo avrebbe intenzione di proporgli un prolungamento di 5 anni, sino al 2022. Per compiere questo passo l’agente chiede garanzie economiche all’altezza del talento, quindi anche i soldi – ma va? – faranno la differenza. Peccato che Marco Fassone, ad e dg in pectore, nella precedente esperienza all’Inter abbia lasciato in sospeso diverse questioni proprio con il 49enne campano, che ora evidentemente lo condizionano nel giudizio riguardo uno dei protagonisti principali del Milan che (molto presto) verrà. Lo svela La Gazzetta dello Sport. Nulla di personale, ma dopo l’addio di Ibra si sono trascinate alcune pendenze che sono rimaste tali pure durante la gestione Fassone, appunto. Si vedrà, ma di certo le premesse non sembrano perfette. Fino al closing la dirigenza ormai quasi al comando avrà le mani legate, anche se l’input dall’alto indica la volontà di risolvere al più presto le grane legate proprio ai rinnovi (compresi i casi di De Sciglio e Suso).
This post was last modified on 15 Novembre 2016 - 15:06