Il Partito Democratico si è mosso per modificare alla Camera la Legge Melandri e per affidare alla FIGC la gestione del 10% dei diritti tv. Ora dovrà passare dal Senato ma quello che se ne ricava è sostanzialmente l’abolizione della “Fondazione per la mutualità generale degli sport professionistici a squadre” che faceva da tramite per il finanziamento di progetti proposti da vari soggetti (federazioni sportive, società, leghe, organizzazioni sportive) relativi alle tematiche descritte nel decreto Melandri.
Oltre a questo cambiamento, la modifica proposta, come scrive “Il Sole 24 Ore” porterà nuovi criteri della “mutualità” del sistema. Il 10% del valore complessivo dei contratti per i diritti audiovisivi della Serie A viene destinato a programmi di sviluppo dei settori giovanili delle società, formazione e utilizzo di calciatori convocabili per le nazionali giovanili italiane maschili e femminili, sostengo degli investimenti per gli impianti sportivi per lo sviluppo dei Centri Federali Territoriali. Questa percentuale sarà suddivisa nel seguente modo: il 6% verrà destinato alla Lega Serie B, il 2% alla Lega Pro, l’1% alla Lega nazionale Dilettanti, mentre il rimanente 1% rimarrà a disposizione della FIGC stessa, che si impegna a presentare annualmente una relazione sull’attività svolta.
Una modifica che invece non andrà a toccare i criteri di ripartizione delle risorse dei club di Serie A che manterrà una quota del 40% in parti uguali tra tutti i soggetti partecipanti al campionato di serie A, una quota del 30% sulla base dei risultati sportivi conseguiti e una quota del 30% secondo il bacino di utenza.