“Per il closing mancano pochi dettagli per delle autorizzazioni dalle autorità cinesi, siamo disponibili a concedere una proroga di un mese, un mese e mezzo”, ha dichiarato ieri a Domenica Live il presidente rossonero Silvio Berlusconi. Sembra una barzelletta, ma a quanto pare il trasferimento del Milan nelle mani degli investitori cinesi, programmato per il 13 dicembre, pare destinato a slittare ancora una volta. Storia sentita e risentita, ormai da almeno due anni, da quando la società milanista sembrava essere praticamente nelle mani del famigerato Mr. Bee. Anzi, l’ex Premier ha anche aggiunto che, qualora le vicende burocratiche non dovessero andare a buon fine, sarebbe ben felice di tenere il suo Milan, spingendo per un progetto a base di giovani promesse nostrane. Cinesi sì, cinesi no: questa è la tiritera.
Ma allontandoci da quella dietrologia che vedrebbe un Berlusconi casualmente e nuovamente innamorato dei colori rossoneri unicamente per fini politici, e rimanendo vincolati agli aspetti calcistici, la preoccupazione più grande, ora che i risultati che arrivano dal campo finalmente non preoccupano più, resta il mercato. Già, che si farà a gennaio? Chi metterà i soldi? Chi si occuperà della strategia? Il dilemma è lo stesso da quattro finestre ormai. Quello che sembrava poter essere il primo calciomercato dei cinesi, quello faraonico che avrebbe rilanciato il Milan tra le grandi d’Europa, qualora il closing dovesse davvero slittare al 2017, finirebbe più per diventare un ennesimo bazar caratterizzato da articoli low cost, scelte contrastanti ed eventuali scettici avalli. “Se il closing dovesse essere rimandato, come ad agosto tutte le operazioni saranno concordate con i cinesi”, ha infatti dichiarato sabato sera Adriano Galliani prima della gara di Empoli.
Questo significa dunque che da un lato agiranno lo storico AD dalla cravatta gialla supportato da Berlusconi, dall’altro Fassone e Mirabelli, referenti della cordata cinese. In breve, la solita grande confusione. Il rischio è quello di non sfruttare la grande occasione che si sta presentando in questo momento al club rossonero. Con una Juventus in di gioco, oltre che con l’infermeria affollata, e con le potenziali competitors in ottica Europa, Inter e Napoli, in evidente difficoltà rispetto ai pronostici, due o tre colpi oculati potrebbero puntellare questo Milan già secondo in classifica e ormai lanciatissimo tanto da renderlo pretendente concreto per la conquista di una casella in Champions League. Se quindi il closing a dicembre sembra ormai essere un’utopia, c’è da sperare che le due forze intestine riescano a coordinarsi in modo funzionale a rinforzare intelligentemente la rosa, accontentando anche e soprattutto le richieste di mister Montella, accantonando momentaneamente le inevitabili lotte di potere.
This post was last modified on 28 Novembre 2016 - 20:11