Che Dio benedica il centrocampo! Dopo mesi di critiche ad un reparto che effettivamente pareva essere il tallone d’Achille di questo Milan ci ritroviamo ora a doverlo ritenere addirittura provvidenziale. Già, perché se la squadra rossonera si trova a questo punto della stagione ad occupare in solitaria la terza posizione in classifica, ad un solo punticino dalla Roma e a cinque lunghezze dalla Juventus di Alves, Pjanic e Higuain, è soprattutto merito del centrocampo. Ma non solo perché, forse grazie all’abbassamento di Bonaventura, ritornato ai livelli a cui eravamo abituati dopo un inizio un po’ claudicante, e all’inserimento, accidentale, del baby Locatelli, la mediana rossonera sta cominciando a garantire un po’ di fosforo e qualche geometria in più. Bensì soprattutto per quello che riguarda i numeri, che incredibilmente questa volta si riferiscono le marcature all’attivo: già, perché cinque degli ultimi nove gol segnati dai rossoneri nelle ultime cinque gare, dal Sassuolo al Pescara, arrivano proprio dal centrocampo.
Questi dati infatti sorprendono dopo due anni in cui se non la buttavano dentro rispettivamente Menez o Bacca il destino milanista era inesorabilmente quello di chiudere la gara con zero reti all’attivo. Merito di Montella? Può darsi. Il tecnico napoletano, che la scorsa estate a lungo si è lamentato per lo scarso intervento della società rossonera sul mercato per rinfoltire il reparto mediano, già dai tempi dell’esperienza viola ha manifestato la sua propensione ad esprimere un gioco particolarmente votato all’attacco, che prevede anche il contributo dei centrocampisti nella manovra offensiva. E, nonostante non abbia ricevuto quei regali richiesti ad Adriano Galliani, evidentemente è riuscito a lavorare ugualmente con il materiale umano a disposizione, riuscendo a trasformare in preziosissime risorse giocatori da cui difficilmente ci si aspettare il coniglio tirato fuori dal cilindro. Non c’è da meravigliarsi quindi che con l’Aeroplanino i mediani rossoneri vadano in gol più spesso.
E se poi consideriamo che il pupillo Sosa non si è ancora inserito nei meccanismi della manovra rossonera, il giovane Pasalic ha esordito, senza affatto deludere, solamente domenica scorsa e manca ancora Mati Fernandez, probabilmente l’uomo che tra questi ha più nelle corde la finalizzazione, c’è da aspettarsi un contributo prolifico ancor più massiccio. Lontano ricordo questo per i tifosi milanisti, che forse dai tempi di Allegri non vedevano risolvere una partita da un Seedorf, un Boateng o un Ambrosini qualunque. Perché se infatti nelle ultime cinque partite, come accennato, più della metà dei gol siglati provengono dalla mediana, è da sottolineare che due di questi in particolare sono valsi sei punti: parliamo infatti della maliziosa chicca di Jack contro il Pescara la scorsa domenica e il siluro di rara bellezza del Loca nel big match contro la Juventus. Questa singolarità diventa ancora più esaltante e fondamentale se coincide con il momento di maggiore astinenza delle punte: senza considerare Suso, che bomber proprio non è, è da sottolineare il periodo nero di Carlos Bacca e M’baye Nian, i quali dopo un inizio di stagione straripante, stanno accusando una lieve lesione sotto il punto di vista realizzativo. Ma se il centrocampo continua così, c’è quasi da poter stare tranquilli.
This post was last modified on 1 Novembre 2016 - 20:48