Tra Berlusconi e Montella c’è Bacca di mezzo: nella notte dopo il derby il presidente ha riavanzato la richiesta delle 2 punte, invece l’allenatore concede al massimo l’uso del colombiano. Scelto in estate per il bel gioco dalla “vecchia” dirigenza, l’Aeroplanino in carriera non ha quasi mai puntato su uno schema del genere: in attacco gioca una sola punta e magari nemmeno quella. Silvio vorrebbe il doppio centravanti ricordando i successi nazionali e internazioni del passato, Vincenzo preferisce un reparto offensivo leggero e/o il falso nove.
Esistono dei chiarissimi esempi, proposti da La Gazzetta dello Sport, che confermano la tendenza. A Catania considerava poco adatto Maxi Lopez, non a caso venduto a gennaio – proprio al Milan – dopo qualche giorno di attesa in hotel, e così spostò presto Bergessio al centro con Gomez e Barrientos ai lati. A Firenze si è imposto ancora di più: il primo anno avanzava con Jovetic e Ljajic (Toni veniva considerato un’alternativa), poi aggiunse Cuadrado al tridente. Nel 2013 arrivò Mario Gomez, la spesa più costosa dell’era Della Valle. Nel giorno della presentazione riempì lo stadio ma poi fu un flop: infortuni e tante panchine (11 su 18 dal 31 gennaio al 31 maggio 2015), meglio gente come Salah, Babacar e Gilardino. Alla Samp il titolare era Quagliarella, non proprio un gigante, affiancato da Correa (o Cassano) e Alvarez. Quindi Berlusconi dovrà accontentarsi, anche perché lo stesso Bacca rimase a lungo con le valigie in mano nello scorso mercato: grande finalizzatore però poco adatto fin dal principio al calcio di Montella, che chiede ai suoi attaccanti di partecipare molto alla manovra.
This post was last modified on 23 Novembre 2016 - 18:15